Corriere della Sera - La Lettura

La candidatur­a

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Il 30 giugno è scaduto il termine per presentare al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo (Mibact) il «Dossier di candidatur­a» per l’eventuale conferimen­to del titolo di «Capitale italiana della cultura 2018». A scegliere la città vincitrice sarà una giuria costituita con decreto del Mibact e composta da sette esperti indipenden­ti negli ambiti culturale, artistico e della valorizzaz­ione territoria­le e turistica (tre designati dal ministro; tre designati dalla Conferenza unificata Stato, Regioni e Province autonome; e uno d’intesa tra il ministro e la Conferenza unificata, con funzione di presidente). Entro novembre i candidati saranno ridotti a dieci. La scelta della «Capitale» avverrà entro il 31 gennaio 2017. Tra le altre città che si sono candidate, oltre a Settimo Torinese (poco più di 47 mila abitanti) figurano Alghero, Recanati, Comacchio, Palermo, Ostuni, Orvieto, Benevento, Spoleto, Trento, Caserta, Ercolano e Vittorio Veneto. Il titolo di «Capitale italiana della cultura» è assegnato annualment­e in linea con l’Azione Ue «Capitale europea della cultura 20072019». L’anno scorso il titolo è stato condiviso da cinque città: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Quest’anno «Capitale italiana della cultura» è Mantova; nel 2017 il titolo toccherà, invece, a Pistoia. Nel 2019 Matera sarà, invece, «Capitale europea della cultura», titolo che la città italiana condivider­à con la località bulgara di Plovdiv

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