Corriere della Sera - La Lettura
LE STRONCATURE DI MANGANELLI
Un libro su tanti altri libri. Un grazioso e sapidissimo libro su libri e autori vari, di qualche tempo fa. Siamo negli anni Sessanta-Settanta e Giorgio Manganelli fa il consulente editoriale, principalmente per Einaudi, vergando giudizi, commenti, stroncature e più o meno coperti pettegolezzi di grande vivacità. Valga l’ esempio di un sommario giudizio su una scrittrice: «La sua pagina sa di virtuosa varichina, i suoi periodi vanno in giro con le calze ciondoloni...». Sto parlando di Estrosità rigorose di un consulente editoriale di Giorgio Manganelli appena uscito per Adelphi (pp. 332, € 15). Non è diverso da un libro di aforismi, pieno di fulminanti giudizi e condanne senza appello, di un autore che non ho conosciuto personalmente, ma che mi descrivono spiritosissimo, irriverente, controcorrente quanto basta per non smettere di essere rigoroso, sempre ironico e autoironico. Un bijou, si sarebbe detto ai miei tempi. Insomma, un libro da leggere con calma, assaporandone qualche acino per volta e in un’atmosfera di ozio, come si addice all’estate che prima o poi verrà. Si tratta di un’Italia un po’ diversa da quella di oggi, forse più rilassata, ma sempre flagellata (ma non scossa) dalle battute di autori alla Flaiano. Quello di scrivere un breve parere su un’opera può essere il mestiere più noioso del mondo, ma di spunti ne offre tanti e se qualcuno li sa cogliere, può anche divertire e divertirsi. Un altro esempio: «XY non è un grande scrittore: è un decoroso giornalista, che sa raccontare una storia, ma non ha né sottigliezza, né fantasia, né stile». Oppure: «Sono lusingato e stupito della richiesta consulenza su XZ: che a mio avviso, è poeta assai interessante, uno dei più gelidi e macchinosi barocchi, un “non ispirato” di saputa e laboriosa retorica». E infine: «Un libro amabile, inconsueto e ragionevolmente demente». Sicuramente vi divertirete come mi sono divertito io e si è divertito chi me lo ha regalato, e a buon intenditore poche parole. Io per me, parto per le vacanze con La madonna dei filosofi di Gadda.