Corriere della Sera - La Lettura

La Scozia legge con 750 scrittori

- Di ALESSANDRO BERETTA

Una cosa è certa: difficile annoiarsi in agosto a Edimburgo. Insieme all’Edinburgh Internatio­nal Festival, che raccoglie gli amanti del teatro dal 1947 nelle ultime tre settimane del mese, nel parco della centraliss­ima Charlotte Square Gardens si svolge dal 1983 l’Edinburgh Internatio­nal Book Festival che, dal 13 al 29 agosto con oltre 750 incontri e 220 mila visitatori, è tra le più grandi manifestaz­ioni letterarie del continente europeo. Un programma fittissimo — per adulti e bambini — anima la capitale della Scozia giocando su diverse traiettori­e: grandi temi, come le storie dei migranti o i grandi del passato, sezioni curate da critici e scrittori, reading giornalier­i di autori emergenti. Sono tanti gli ospiti internazio­nali, dal Nobel per la pace Shirin Ebadi, a diversi autori americani come Tracy Chevalier, Jonathan Safran Foer, Atticus Lish, Erica Jong, francesi come Adrien Bosc e olandesi come Kadher Abdolah. Unico autore italiano presente è Giancarlo De Cataldo, noto al pubblico inglese per Romanzo criminale, mentre in un incontro ironico dal titolo «Presterest­e denaro a James Joyce?» l’inglese Tim Parks, che da anni vive a Milano, racconta l’importanza della fiction. Il parterre di autori più nutrito è ovviamente quello britannico, con voci scozzesi note nel mondo come Ali Smith e Irvine Welsh e altri inglesi come Mark Haddon e Geoff Dyer. Da segnalare, lo spazio riservato alla poesia che ha qui un appuntamen­to invidiabil­e: il premio biennale Edwin Morgan riservato ai poeti scozzesi under 30. Di nicchia? Forse, ma la borsa è di 20 mila sterline.

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