Corriere della Sera - La Lettura
Montalbana sono!
Sirene spiegate Si chiamano Lolita Lobosco, Maria Laura Gangemi, Camilla Cagliostri, tra loro c’è anche la pronipote di Hercule Poirot. Sono i personaggi che popolano romanzi e racconti gialli, dove i caratteri femminili si declinano secondo varianti regi
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Montalbana sono. Anzi: Montalbane sono. Perché non è solo una la candidata al titolo di regina della letteratura gialla al fianco del commissario più popolare d’italia, Salvo Montalbano (per inciso da due mesi ai vertici della classifica con la sua ultima indagine, L’altro capo del filo, Sellerio). Sono poliziotte, commissarie, ispettori donna e investigatrici che nella finzione narrativa non rinunciano a nessuna arma per entrare nel cuore di lettrici e lettori. Sono donne di carattere: talvolta è un caratterino, talaltra un caratteraccio. Tra loro, personaggi letterari, c’è chi ha modi di fare amichevoli, chi vuole essere a tutti i costi ammiccante, chi non può fare a meno di comportarsi da antipatica, chi sa pure essere insopportabile. In comune hanno due cose: tutte portano avanti indagini e tutte, alla fine, risolvono casi.
Le «sex bomb»
«Commissario Lobosco, buongiorno». Entrata in scena alla maniera di Montalbano per Lolita Lobosco, dirigente della Sezione Omicidi della questura di Bari creato da Gabriella Genisi. La sua ultima indagine — la sesta, appena uscita, Mare nero (Sonzogno) — incrocia una vicenda che si svolge ai nostri giorni, due giovani fidanzati morti durante un’immersione, con il relitto di una nave americana carica di bombe all’iprite affondata a Bari nel 1943. Tosta e preparata, Lolita è bella e non rinuncia al suo lato femminile. Ha quarant’anni (il compleanno viene festeggiato proprio in quest’avventura), non si rassegna al «precariato sentimentale» e sogna il grande amore (« lo troverò prima o poi un uomo fatto a uomo»). Nel frattempo non rinuncia a vivere una serata con una amica in stile Thelma & Louise: «Minigonna, top scollato, scarpe con un tacco da paura, cabriolet, chiodo, capello mosso e pure il rossetto». Look (e sguardo) aggressivo.
Poliziotte toste
Lolita si inserisce nel filone poliziotte toste di cui fanno parte anche «lo sbirro femmina» Maria Laura Gangemi, creato una decina d’anni fa da Silvana La Spina. Ispettrice di polizia a Catania dal ricciolo nero ribelle, è una donna emancipata, moderna e coraggiosa che deve vedersela, oltre che con i criminali, con la diffidenza di una società maschilista. Il personaggio è sparito dalla circolazione dopo alcune indagini (Uno sbirro femmina, Un cadavere eccellente, La bambina pericolosa, editi da Mondadori). «Il primo episodio ha venduto bene — racconta La Spina a “la Lettura” —, gli altri meno; se ce ne fosse l’occasione mi piacerebbe fare tornare il personaggio». La Bassa emiliana è terreno d’indagine di un’altra creatura letteraria che ha lasciato il segno: l’ispettore Camilla Cagliostri. Nata dalla penna di Giuseppe Pederiali (1937-2013), la poliziotta modenese ha un approccio alla vita schietto e godereccio, felliniano; è la disinvolta protagonista di Camilla nella nebbia (Garzanti) apparso nel 2003 cui sono seguite altre avventure gialle.
Le commissarie da ridere...
Dalla mora Cagliostri alla bionda Barbara Gillo, spigliata commissaria all’opera nella grigia Torino: Rosa Mogliasso (1960) l’ha creata e dotata di una prosa fresca che dà spazio a humour e ironia. La sua ultima indagine è Chi bacia e chi viene baciato (Salani), uscita nel 2014. Sarebbe bello ritrovare Barbara Gillo ma nel frattempo c’è di che stare allegri con un altro noir spiritoso e arguto, stavolta ambientato nel Nordest. È Turno di notte (Fazi) di Giovanna Zucca, che esce a metà settembre. In azione sono l’agente Luana Esposito e il commissario Loperfido, già conosciuti in Assassinio all’Ikea: i due, che fanno coppia nella vita e scintille sul lavoro, indagano sulla sparizione di una infermiera in un ospedale (scenario noto all’autrice che lavora in un nosocomio). Penelope Poirot, pronipote del celebre Hercule, è invece una critica gastronomica dalle forme generose e dallo scarso fiuto investigativo: per fortuna c’è la sua assistente Velma Hamilton a darle una mano quando nella beauty farm dove si trovano ci scappa il morto... Accade nel mistery-parodia di Becky Sharp (pseudonimo di Silvia Arzola) Penelope Poirot fa la cosa giusta (Marcos y Marcos).
...e quelle che fanno sul serio
Le Montalbane sexy e spiritose devono fare i conti, in libreria, con le rivali seriose, riflessive e magari pure un po’ permalose. Come Grazia Negro, spigoloso ispettore di Carlo Lucarelli, protagonista dei bestseller Almost Blue e Un giorno dopo l’altro. La poliziotta Negro è, per inciso, l’unica ad avere davvero «fatto coppia» con Montalbano nel giallo di Camilleri & Lucarelli del 2010 Acqua in bocca (minimum fax). Al tipo femminile tiepidino, se non freddo — complicato, razionale, distaccato, ironico — appartengono anche Maria Dolores Vergani e Stefania Valenti. La prima è l’ispettore, poco socievole, con un passato da psicologa creata da Elisabetta Bucciarelli. L’ultima apparizione (per ora) è nel racconto L’abbraccio nella raccolta Un inverno color noir (Guanda). Spiega l’autrice a «la Lettura»: «Le indagini dell’ispettore Vergani sono spesso l’occasione per parlare d’altro, del mondo in cui viviamo, e per esplorare gli stereoti-
pi, anche maschili». «Quarantacinque anni, separata, ha una storia con un collega e un’altra con un ragazzo più giovane di lei; lavora tanto e avrebbe bisogno di svagarsi di più, prende la vita con ironia: Stefania Valenti è una donna in un mondo di uomini. La sua via di fuga sono le camminate in montagna»: lo scrittore Giovanni Cocco traccia così l’identikit del suo personaggio, commissario di Polizia a Como. Il commissario Valenti è protagonista di due gialli ( Ombre sul lago e Omicidio alla Stazione Centrale entrambi per Guanda) firmati in coppia con la compagna Amneris Magella. Cocco annuncia a «la Lettura», lo sbarco all’estero: «A febbraio del 2017 esce per Penguin Random House la versione in lingua inglese, tradotta da Stephen Sartarelli, della prima indagine, Shadows on the lake ». Al tipo bella e riservata (e pure single) appartiene anche Chiara De Salle, partita da Assisi e approdata a Reggio Emilia: in azione nella raccolta uscita nel 2005, 17 casi per il commissario Chia
ra De Salle (Fratelli Frilli) di Massimo Carloni.
Le detective estreme
E se la Montalbana venisse da lontano? Nessun problema, sugli scaffali sono appena arrivate alcune candidate eccellenti. Dalla Thailandia: Krom, poliziotta lesbica che lavora in coppia con l’investigatore-monaco Sonchai Jitpleecheep tra commercio di organi, prostituzione, manipolazione genetica e superuomini ne Il demone di Angkor
Wat (Bollati Boringhieri), fresca avventura cambogiana della serie noir di John Burdett. Dal Giappone: Murano Miro, investigatrice creata da Natsuo Kirino che in La notte
dimenticata dagli angeli (Neri Pozza) si tuffa in una Tokyo a tinte fosche e a luci rosse, con un improbabile assistente, il vicino di casa che gestisce un gay-bar. Dall’America: la
profiler della polizia di New York, Barbara Shiller, creata dall’italiana Elisabetta Cametti, nel thriller Il regista (Cairo). O dalla Spagna: con l’irascibile Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona inventata da Alicia GiménezBartlett e presente nell’antologia estiva Il calcio in giallo (Sellerio).
Le fuori età
Promette bene ma ha solo undici anni Flavia de Luce, investigatrice di Alan Bradley (di cui ha scritto Pierdomenico Baccalario su la Lettura #240 del 3 luglio scorso): nel caso del «campo dei cetrioli» (appena riedito da Sellerio) Flavia si muove con l’acume di Sherlock Holmes e l’imprevedibilità di Pippi Calzelunghe. Detective improvvisate, frizzanti e âgée sono, nel primo romanzo di Paola Rinaldi, attrice di cinema e teatro, le pensionate, in villeggiatura a Chianciano, Mercedes e Cisalpina che in Sani da morire (Sperling & Kupfer) danno una mano al maresciallo Cavicchioli. E chissà che non ci prendano gusto.
Formato famiglia
Anna-Maria Mella è la mamma-poliziotto (marito e quattro figli) che affianca l’avvocatessa Rebecka Martinsson dividendosi — esempio di conciliazione tra casa e casi (da risolvere) — nei gialli svedesi di Åsa Larsson. La risposta italiana — esempio di sconfinamento tra lavoro e affetti — è la giovane agente di Polizia Vittoria che indaga sul mistero di una giovane, nella Milano di oggi, e lo fa insieme con la mamma, creatrice di bouquet, e la nonna, dall’indole hippie, nella commedia noir La sposa scomparsa (Sonzogno) di Rosa Teruzzi, in libreria a settembre.