Corriere della Sera - La Lettura
OPERE PER RAGAZZI ALLA RISCOSSA (E BIANCANEVE TROVA 77 NANI)
Un’onda anomala? Il mondo dell’opera «per bambini», già più frequentato che in passato, vede in questa stagione, specie sulle scene francesi e tedesche, un’offerta che torna a puntare sul genere più fantasioso o pedagogico: la fiaba classica. Non è scontato, in una società che tende a iper-digitalizzare anche l’infanzia o a rinnovarne l’immaginario, di preferenza, con reiterazioni di saghe stellari o novità volte al marketing.
Il nuovo filone trova interpreti di pregio. Sarà nientemeno che l’Ensemble Intercontemporain, fondato da Pierre Boulez, a portare al debutto a Rouen, in febbraio, il nuovo Pinocchio di Lucia Ronchetti. L’Opera di Braunschweig programma il romantico Aladdin (1941) dello svedese Kurt Magnus Atterberg e Alice di Johannes Harneit, allievo di Ligeti. Il Peter Pan del britannico Richard Ayres è in replica fino a metà febbraio alla Komische Oper di Berlino: su un libretto che si rifà direttamente alla pièce teatrale di James Matthew Berrie del 1904, la musica di Ayres, dissonante e «paurosa» quanto basta all’arrivo del Capitano Hook, ha un taglio fortemente ritmico, accattivante nel rinnovare semplici melodie e vivaci tocchi percussivi.
Piccolo revival a tema Biancaneve: il 5 marzo a Kassel, in arrivo dalla Taschenoper di Vienna, una Schneewittchen (Biancaneve) in cui Wolfgang Mitterer intreccia varie pagine di Engelbert Humperdinck, l’autore della Hänsel und Gretel che a settembre vedremo anche alla Scala: a un certo punto, in effetti, la Regina cattiva sembra cantare come la strega della casetta di marzapane.
Ancora alla Komische Oper, nuove repliche (dal 9 febbraio a maggio) di Schneewittchen und die 77 Zwerge dell’uzbeko-australiana Elena Kats-Chernin, allieva di Helmut Lachenmann. Qui i Nani sono addirittura 77 (il coro delle voci bianche), hanno piedi da hobbit, portano cappucci e occhiali sgargianti. Quando la fuggitiva chiede loro di spazzare la casa, rispondono: «Ma abbiamo un’aspirapolvere»! La Regina malvagia è fissata con il fitness e la linea e, per introdursi nella dimora dei nani, altro che mela avvelenata: finge di dover consegnare dei nano-burger, ovvero di raccogliere fondi per una campagna ecologista: per contrappasso — rileva la «Berliner Morgenpost» — verrà condannata a una dieta ipercalorica, a base di torte e gelato al cioccolato, stilata da un coniglio-clown di nome Riccardo III. Il Principe, con i capelli da rasta, alla fine salva «regolarmente» l’amata ma, sorpresa, cede il suo regno ai sudditi e fugge con lei per fondare un circo: il vero sogno della sua vita...