Corriere della Sera - La Lettura
C’è un libro nel pollaio
Vita, (molti) turbamenti e gusti di Daniele Ponchiroli, lo studioso che contribuì a fare grande l’Einaudi Nel suo diario degli anni 50 i tic dell’età d’oro dell’editoria
«Daniele Ponchiroli è forse più noto come personaggio letterario che come studioso, narratore e redattore. Si ispira a lui, infatti, la figura dell’ansioso e trafelato dottor Cavedagna, malinconico impiegato di una casa editrice sopraffatto da bozze e manoscritti, tratteggiata da Italo Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore. Ma la sua scarsa notorietà al di fuori del mondo dell’editoria è in gran parte dovuta alla perseveranza con la quale volle nascondersi dietro pseudonimi. Con quello di Paolo Rivalta, per esempio, firmò le curatele del Milione di Marco Polo (1954) e del primo volume del Parnaso italiano Einaudi dedicato alla Poesia del Duecento e del Trecento (con Carlo Muscetta, 1956). Con quello di Luca Lamberti siglò invece la curatela dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto (sempre con Carlo Muscetta, 1962). Con quello di Franco Bedulli, infine, celò non solo la paternità del romanzo per bambini Le avventure di Barzamino (1965), ma anche quella di decine di trasognate illustrazioni per la collana einaudiana “Libri per ragazzi”».
Chi era Daniele Ponchiroli? Che ruolo ha rappresentato per l’editoria italiana? Cosa ha perso l’editoria con la scomparsa dei Ponchiroli? La parabola dello Sputnik. Diario 1956-1958 a cura di Tommaso Munari (Edizioni della Normale) è un li- bro fondamentale per capire alcuni momenti della golden age della nostra industria libraria e della «vita segreta» di una casa editrice. La citazione iniziale è tratta dalla bella introduzione di Munari, a cui ne rubiamo un’altra per inquadrare questi diari, scritti in un momento drammatico della storia europea, la rivoluzione ungherese del 1956 e la conseguente, ambigua risposta del Partito comunista italiano: «Ma chi sono i personaggi di questo diario? Principalmente i colleghi, i collaboratori e gli autori della casa editrice Einaudi. Di ciascuno, le sue pagine, come fotogrammi proiettati su uno schermo, ci restituiscono non un’immagine congelata dal ricordo, ma un ritratto in movimento. Einaudi “comincia una sfuriata”, “si fa scuro”, “nicchia”, “scantona”, “inquisisce”, “si è barricato dentro la sua