Corriere della Sera - La Lettura
Anche i dinosauri sono sapiens
Scene di vita quotidiana di 65 milioni di anni fa, quando a dominare la Terra erano i dinosauri. A ben guardare le giornate degli abitanti di allora, per come le racconta il volume Prima dell’Apocalisse, non erano poi tanto diverse dalle nostre: si lavorava, ci si divertiva andando a teatro, allo zoo, al luna park o perfino al cinema; si facevano passeggiate, ci si arrabbiava per le ingiustizie, ci si emozionava, si coltivavano amicizie, si facevano figli, si moriva, si andava in vacanza al mare...
Il libro (sopra uno dei suoi disegni) ha il merito di restituire questa quotidianità offrendo grandi lezioni a piccoli lettori (dai 4 anni) e piccoli, preziosi spunti di riflessione a lettori grandi. Un doppio registro adulto e giovane che fa parte del Dna del libro: l’autore è Réal Godbout (1951), fumettista e illustratore canadese tra i più versatili e talentuosi, già autore della serie di culto Red Ketchup e di adattamenti letterari (dal romanzo America di Kafka).
Per rendere la storia più vicina alla sensibilità del personaggio principale Godbout ha chiesto aiuto alla figlia adolescente, Adèle Bourget-Godbout, che ha partecipato alla stesura dei testi. Sì, perché la protagonista è una ragazzetta, anzi una dinosauretta, davvero tosta, una creatura verde bipede, dal volto rugoso e con la coda che sbuca dispettosa da un grazioso vestitino che sembra quello di Alice nel Paese delle Meraviglie: ha lo sguardo fresco e ingenuo di chi scopre il mondo.
Un elemento di originalità del volume è la narrazione che non procede in maniera lineare ma per quadri e situazioni attraversati dalla protagonista. Ogni pagina è composta da un solo grande disegno in cui si mescolano, se necessario, più piani (reale, onirico). Alla base della tavola, a mo’ di cartigli e didascalie, c’è il racconto in prima persona dell’adorabile lucertolina: brevi frasi dal significato aperto che dalla descrizione oggettiva passano senza soluzione di continuità alla riflessione personale. Filosofica («come ci si deve sentire soli quando si è eterni!» esclama davanti a un sopravvissuto di una specie quasi scomparsa) oppure poetica (sul passato: «Ciò che pensavamo immutabile non era niente di più che una piccola onda nell’oceano del tempo»). Il primo quadro, intitolato Le fiabe, sembra proprio marcare il passaggio dall’infanzia all’età adulta: in primo piano vediamo la dinosauretta a letto in attesa di una favola; sullo sfondo un improbabile Cappuccetto Rosso in versione rettile preistorico e nella didascalia il commento della sauro-fanciulla, «si direbbe che sto per diventare grande» .
Nelle successive situazioni facciamo la conoscenza del suo mondo: dinosauri delle diverse specie tutti umanizzati e antropomorfi, con abiti eleganti o con divise da soldati, che vivono in case di mattoni, che scendono in piazza a protestare o che parlano al telefono. Alcuni hanno modi gentili: un brachiosauro con il cilindro che va a spasso con la sua signora; il «dino-dentista» che invita piccoli e grandi a prendersi cura dei propri denti; il dinosauro suonatore di strada che fa tenerezza e mette voglia di ballare. Altri sono fastidiosi: una gang di pterodattili che si diverte a mettere zizzania. Altri ancora, come i temibili predatori, sono decisamente da evitare. La piccola dinosaura che vive sull’orlo dell’estinzione (anche se lei non lo sa) osserva tutto, è curiosa e si fa domande da grande: sul blu del cielo, sul dio dei dinosauri, sulla solitudine e sul suo futuro... Poi un giorno — un brutto giorno — accade qualcosa, e quel mondo finisce. E il libro pure.