Corriere della Sera - La Lettura
Ebbene sì, ho paura (anche degli squali)
Gli attacchi mortali nei mari di tutto il mondo. E l’istinto umano all’autoconservazione
Quindi gli squali attaccano. Quindi sono cattivi. Quindi attaccano sempre di più, oppure è solo in aumento la loro popolazione, o la nostra, e ci si incontra più spesso. E quando uno squalo e un uomo si incontrano, l’uomo è un uomo morto. Questa è la tesi di tutti noi che abbiamo visto il film di Spielberg, e che da allora non crediamo a una parola sulla possibile indifferenza o bontà degli squali. Alcuni ragionamenti estremi dicono: l’ha mangiato uno squalo? Sarà colpa sua, avrà fatto qualcosa di sbagliato, lo ha provocato, ha fatto un movimento sbagliato, lo squalo si è spaventato, ha pensato che volesse fargli male e allora lo ha mangiato. Se fosse vero, sarebbe comunque una reazione spropositata, ma non è vero. Bisogna diffidare degli animali pericolosi. Bisogna conservare quell’antico istinto di difesa che andiamo perdendo con il tentativo di comprensio- ne. È colpa degli studiosi. Umanizzano. Se ci dicono che il coccodrillo ha l’istinto di protezione verso i suoi figli noi subito ci fidiamo e quando vediamo un coccodrillo in riva al fiume ci viene da accarezzarlo.
Una volta, in Australia, sulla barriera corallina, chi mi guidava durante lo snorkeling mi ha detto: vieni qui, c’è uno squalo di quelli pericolosi. E io ho detto: no che non ci vengo (e ho pensato: non esistono squali pericolosi, altrimenti vuol dire che esistono squali non pericolosi, è questa la trappola in cui non cadrò). Ma la mia guida mi ha spiegato che alla barriera corallina gli squali non sono pericolosi perché mangiano di continuo e sono sempre soddisfatti, satolli. E allora mi sono avvicinato e ho guardato giù uno squalo enorme che dormiva. È stato bello? Non lo so, l’unica sensazione che ho provato è la paura. E per fortuna che soltanto la notte rigirandomi nel letto ho pensato: ma se sono satolli, allora perché mangiano continuamente? E se sono così bulimici da voler mangiare di continuo, anche se sulla barriera corallina hanno tutto quello che vogliono, io non sarei comunque una novità? Un pranzo esotico? Un pranzo della domenica?
La paura è la più grande difesa che abbiamo. Non bisogna sottovalutarla né denigrarla. Ci serve. Quindi non voglio sentir parlare del problema della paura degli squali. Ma quale sarebbe l’alternativa? Bisogna considerarne il carattere, la permalosità, l’irascibilità? Non bisogna esagerare, perché poi hanno anche tante virtù? Contribuiscono all’equilibrio della natura? Beh, modestamente anche io, nel mio piccolo, a casa mia, contribuisco.
Alla paura degli squali non c’è alternativa, se sei in mare, da solo, e nuoti tornando a riva e a un certo punto ti sembra di aver visto qualcosa. Se entra nella testa l’idea dello squalo, entra nella testa immediatamente anche