Corriere della Sera - La Lettura
Cartesio tremava, Spinoza no
I testi di Steven Nadler e i disegni di suo figlio Ben raccontano la grande svolta intellettuale del Seicento attraverso le biografie dei pensatori anticonformisti. Repressione degli inquisitori, paure, gesti di coraggio e di orgoglio Thomas Hobbes Suggerisce di cedere al sovrano una porzione di libertà per vivere in pace, però contesta l’autenticità di alcuni libri della Bibbia L’approdo Si finisce con Voltaire e l’appello alla tolleranza religiosa. Fallirono i tanti tentativi violenti di fermare il progresso del sapere
Riscoprire a fumetti le storie di eretici controcorrente ristora la mente. Questi filosofi, forti di ampie e profonde letture delle opere di chi li aveva preceduti, sfidarono l’autorità, nel corso del XVII secolo, rischiando di essere incarcerati, scomunicati e persino di morire. Dopo tante guerre e tanto sangue, il Seicento non esordisce bene: l’anno 1600 comincia infatti con il supplizio di Giordano Bruno nel febbraio, a Roma. Il domenicano, dopo aver viaggiato per tutta Europa e aver criticato il dogmatismo e aver ripreso la teoria copernicana, estradato dalla Repubblica di Venezia, finisce sotto processo inquisitoriale e quindi al rogo. Per raccontare come la filosofia del Seicento abbia davvero cambiato il corso del pensiero, Steven Nadler (di cui diversi titoli sono tradotti da Einaudi) e Ben Nadler, padre e figlio, storico della filosofia e illustratore, prendono le mosse da qui, da Bruno, nel l i bro Heretics! (Princeton University Press).
Di fronte alle tragedie cui assistevano, molti cercarono di trovare risposte a interrogativi difficili, quale fosse la vera fede e quale il miglior sovrano. E sempre più insistenti erano le domande sulla conoscenza e la scienza. Si inseguono così in maniera avvincente Galilei, Bacon, il cattolico Cartesio, cui viene riconosciuto un ruolo centrale, Pascal... presentati con le loro incertezze, esitazioni e tormenti. Non scontato il ritratto di Cartesio, spaventato per il processo a Galilei, dopo aver chiesto una copia del Discorso sui massimi sistemi e aver avuto come risposta che il libro è introvabile perché proibito dalla Chiesa. In realtà, sappiamo che molti autori (quelli che non si trovavano troppo vicino al raggio d’azione dell’Inquisizione, s’intende) speravano di finire all’Indice dei libri proibiti perché rappresentava la miglior pubblicità dell’epoca, una garanzia di diventare bestseller. Nella galleria siedono anche due donne, Elisabetta del Palatinato, che fu in corrispondenza con Cartesio, e Lady Anne Conway, dei platonici di Cambridge, autrice di un’opera filosofica.
I filosofi discutono dell’esistenza di Dio, dei limiti della ragione e di politica. Nato prematuro a causa dei bombardamenti spagnoli nel 1588, Thomas Hobbes suggerisce di cedere una porzione della propria libertà al sovrano per vivere in pace e con lo stesso spirito critico, però, mette in discussione l’autenticità di alcuni libri della Bibbia. Sulla sua scia, per va- ri aspetti, si colloca un limatore di lenti, l’ebreo di origine portoghese Baruch Spinoza, che nel 1656 era stato allontanato dalla comunità ebraica di Amsterdam. Ammirato dalla sua sapienza e dall’audacia intellettuale, il principe del Palatinato offre a Spinoza una cattedra all’Università di Heidelberg, ma, consapevole del clima ostile che avrebbe incontrato, il filosofo rifiuta per non piegarsi a compromessi. Nel 1670 pubblica il Trattato teologicopolitico: un avversario lo definisce« un libro forgiato all’inferno» pervia delle idee rivoluzionarie. A neanche 45 anni, muore in povertà e «spinozista» diventa un epiteto dispregiativo.
Divertenti e immediate le rappresentazioni, come quella di Malebranche in cucina che mischia ingredienti (Sant’Agostino e Cartesio). Dal rogo di Giordano Bruno, si passa per Arnauld, Boyle, Gassendi e Henry More, con Leibniz, Locke, Newton, e si finisce con Voltaire e il suo appello alla libertà religiosa. Dunque i tentativi talvolta violenti di arrestare il progresso della conoscenza fallirono. La conclusione risulta lucida e intrigante: raggiungere certi traguardi di libertà, dischiudendo orizzonti impensabili, è merito individuale, certo, ma le contingenze possono esercitare influenze decisive nello sviluppo del pensiero. Idee lette come tessere di un domino.
I Nadler ci accompagnano nella galleria dei filosofi, ancorando le idee ai fatti, in una cornice storica essenziale, ma indispensabile. Soprattutto fanno riaffiorare la trama sottesa di intense relazioni intellettuali, incontri e scambi epistolari, letture e dispute che hanno davvero segnato, come recita il sottotitolo del libro, «l’avvio meraviglioso e pericoloso della filosofia moderna».
Per leggere il fumetto in italiano, grazie a Carocci, bisognerà attendere novembre. In Italia ci sono state iniziative analoghe, come la Storia d’Italia a fumetti che Enzo Biagi propose alla fine degli anni Settanta con le illustrazioni di Manara e altri. Poi negli anni Novanta Nicolao Merker presentò la Storia della filosofia a fumetti di Richard Osborne per Editori Riuniti, pubblicazioni divulgative accompagnate da un buon livello accademico.