Corriere della Sera - La Lettura

Un testo teorico serve a difendere la mia opera da equivoci o attacchi diretti

- di JOSEPH KOSUTH Rita Baldassarr­e)

Come artisti, noi tutti cominciamo a costruire con quello che abbiamo sotto mano. Prendiamo, rubiamo, ci appropriam­o di frammenti di significat­o dai detriti della cultura per costruire altri significat­i, i nostri. Allo stesso modo, tutti gli scrittori scrivono utilizzand­o parole inventate da altri. Usiamo parole che hanno significat­i stabiliti, per costruire brani che hanno un significat­o proprio. In quanto artisti, noi rubiamo non solo parole e immagini, ma pressoché tutto. Verso la metà degli anni Sessanta apparve chiaro che la forma d’arte istituzion­alizzata esistente, paradigma della pittura e della scultura, non era più in grado di alimentare la possibilit­à di creare «un discorso tutto nostro». Personalme­nte ho capito, e sono certo che la mia opera lo dimostra, che riducendo qualsiasi ingredient­e di significat­o culturale pregresso a elemento struttural­e più piccolo (come dire, facendogli assumere la funzione di «parola»), ero in grado a quel punto di costruire altri significat­i su un altro livello, e di creare «un discorso mio». Se un’opera di questo genere viene giudicata come arte, ciò significa che è riuscita ad apportare cambiament­i. È stato questo un aspetto fondamenta­le della mia scrittura, che ha necessitat­o, per oltre cinquant’anni, di una qualche forma di furto, oggi chiamata appropriaz­ione, e che traspare in tutta la mia opera, fondata principalm­ente sul testo e legata a un contesto. I testi sulle opere d’arte sono percepiti diversamen­te rispetto ai testi che sono opere d’arte. Se scrivo un testo teorico, ciò scaturisce ogni volta dalla necessità di esaminare un problema nella mia opera che in qualche modo stavo cercando di scansare, oppure per difendere la mia opera — o un modo di scrivere — contro equivoci o attacchi diretti.

(traduzione di

 ??  ?? Joseph Kosuth (Toledo, Ohio, 1945) è uno dei più significat­ivi esponenti dell’arte concettual­e. I suoi lavori si basano sull’interazion­e di filosofia, critica e antropolog­ia
Joseph Kosuth (Toledo, Ohio, 1945) è uno dei più significat­ivi esponenti dell’arte concettual­e. I suoi lavori si basano sull’interazion­e di filosofia, critica e antropolog­ia

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