Corriere della Sera - La Lettura
Orizzonti e saperi nuovi per affrontare il presente
Questo numero de «la Lettura» che trovate in edicola conservatelo con più cura e passione del solito. Perché possiamo sfogliarlo tutti con una punta d’orgoglio. Noi giornalisti del «Corriere della Sera», arrivati al numero trecento del nostro settimanale culturale, dal giorno in cui quasi sei anni fa decidemmo di riportare in edicola questa storica testata. Voi lettori, che siete da allora diventati parte di una comunità che alla domenica si ritrova con gli intellettuali, gli scrittori, gli scienziati, i filosofi che scrivono per «la Lettura». Ne apprezzate la profondità, la serietà ma anche il gusto della polemica e della provocazione culturale. È punto di partenza delle vostre discussioni, consigliate i pezzi, li fate diventare argomento di dibattito pubblico.
Così, settimana dopo settimana, fino alla trecentesima uscita di oggi, «la Lettura» ha vinto, in un modo anche per noi inaspettato, la sua sfida. Un settimanale culturale, con un piccolo costo ma in ogni caso a pagamento, sembrava un’impresa impossibile nel mondo dominato dalla Rete, dalla battuta veloce usata come un’arma per annichilire l’avversario, dalle opinioni inossidabili e affermate urlando. Tutto il contrario della riflessione, del dibattito delle idee, del confronto tra punti di vista diversi. E tutto l’opposto della bella scrittura, del racconto per immagini, dei nuovi linguaggi, della contaminazione dei saperi.
La vera missione di un giornale è fare buona informazione e al tempo stesso fornire ai lettori orizzonti nuovi, squarci di realtà e di pensiero che conoscevano poco o addirittura a loro ignoti. Il «Corriere» senza il suo settimanale culturale non potrebbe fare tutto questo. Resterebbe nell’ombra un pezzo importante di racconto della realtà, ci mancherebbero la freschezza delle idee, la varietà dei linguaggi, la guida critica ai nuovi libri, l’immersione nelle arti.
In questo numero trecento abbiamo voluto mettere insieme tantissimi autori che hanno garantito qualità e successo a una forma di giornalismo, tanto più pubblicato su carta, che molti, troppo presto, avevano dichiarato in via d’estinzione. Trovate come benvenuto a tutta pagina una tavola inedita in Italia di Art Spiegelman. Poi tre testi di Coetzee e articoli di Paolo Giordano, Silvia Avallone, Fabio Genovesi, Alessandro Piperno, Jasper Johns, Mauro Covacich, Francesco Piccolo, Teresa Ciabatti, Sandro Veronesi, Giuseppe Antonelli... Un omaggio a questa sfida già durata sei anni.
Approfondire, immergersi in un racconto lungo e articolato, cercare di cogliere gli aspetti più nascosti e controversi della realtà e del pensiero è quanto di più moderno possa esserci. Un settimanale da sfogliare con la sua grafica avvincente, da conservare e leggere quando si ha tempo e voglia. Da collezionare con le sue copertine d’autore per formare una galleria d’arte personale.
Questo è stata «la Lettura» e questo continuerà a essere. Trecento è solo un piccologrande punto di partenza.