Corriere della Sera - La Lettura
L’Arte comprende sia la religione che la scienza
Questo è il mio ultimo manifesto. Il manifesto di un essere umano. Un essere in parte naturale e in parte artificiale. Naturale, in quanto formato dalla natura, e artificiale, in quanto formato dall’Arte. Un essere umano fatto ad Arte. L’intento è riconsiderare i fondamenti della costruzione socioculturale, nello specifico la religione e la politica, rileggendoli attraverso il nuovo binomio: Ominiteismo e Demopraxia. La mia convinzione è che la democrazia non possa coesistere con i dogmi monoteistici. (…) L’Arte dà origine a tutti i sistemi che nel tempo hanno organizzato la società umana. È l’Iniziazione primaria. La prima opera d’Arte risale all’impronta di una mano sulla parete di una caverna: l’impronta della mano non è la mano, ma la rappresentazione, dunque il concetto, della mano fisica. Con la nascita del concetto, si ha l’origine del pensiero umano. L’impronta della mano è il guado fra l’animale inconsapevole e l’animale consapevole, fra il non umano e l’umano. Da allora, ogni atto iniziatico riconferma e celebra questo primordiale passaggio. La portata dell’opera di quell’artista ignoto è incommensurabile per due ragioni. Innanzitutto essa dà origine al linguaggio segnico che permette la comunicazione del pensiero. Infatti, nelle caverne le impronte delle mani si moltiplicano e si raggruppano a rappresentare, in embrione, la società. Inoltre, fra la realtà e la virtualità della mano, l’Arte apre le porte dell’ignoto e sviluppa la sfera dell’immaginario, che cresce fino a diventare un universo metafisico. Pensiamo questo universo come un Arco Spirituale. La religione ne ha preso pieno possesso, considerandolo opera di un artista assoluto. Di conseguenza, essa pretende il monopolio dell’ignoto. (...) L’Arte, attraversando l’ignoto, comprende sia la religione che la scienza. La religione e la scienza esistono in quanto partorite dall’Arte con il primo segno nella caverna primordiale.