Corriere della Sera - La Lettura

Stregatto e colleghi: i felini star del cinema

- Di MAURIZIO PORRO

Una magnifica Kim Novak accanto al gatto Cagliostro troneggia nel suo poster del 34° Torino Film Festival, dal 24 novembre al 2 dicembre. Una strega in Paradiso di Quine, del ’58, è uno dei titoli che apparirann­o nell’omaggio che la rassegna dedica ai gatti che si sono distinti al cinema. Anche se a Hollywood raccomanda­vano di non recitare con animali o bambini perché rubano la scena, cani e gatti (e non solo) hanno spadronegg­iato, anche salvando studios, come Rin Tin Tin, o lanciando dive come Lassie per Liz Taylor. Dietro la scelta felina, c’è la direttrice del festival, Emanuela Martini, che convive con una gatta e ha deciso di omaggiare mici e micini che hanno contribuit­o alla leggenda (il gattino nella scena della Fontana di Trevi nella Dolce vita). La sezione si intitola «Non dire gatto…» e presenterà altre performanc­e: Il gatto milionario, del ’51, dove Orangey (già trionfator­e nel finale di Colazione da Tiffany con due Patsy Award alle spalle) eredita una squadra di baseball, mentre in Alice, il classico Disney del ’51, lo Stregatto si è inserito nella fantasia di ogni minorenne. E poi L’ombra del gatto dove una soriana diventa killer, l’horror Black Cat di Lucio Fulci e infine lo snobissimo Chat écoutant la musique di Chris Marker che riprende Guillaumee­n-Égypte, uno dei suoi amatissimi felini, mentre ascolta la musica. Questo pezzettino di festival, che non vuole certo esaurire la gattocinef­ilia, in un momento in cui anche alla Scala è andata in scena un’opera di Orazio Sciortino sui mici, si ricollega a un più vasto progetto in corso al Museo nazionale del cinema torinese che ha lanciato un Animal film stars, Bestiale!, curato da Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, che si chiedono cosa sia un animale star e se esista una recitazion­e da animali. Certo, ci sono stati e ci saranno animali diretti da grandi autori (l’asino Balthazar di Bresson, lo Squalo di Spielberg, la Cita di Tarzan e centinaia d’altri), oltre al patrimonio fantasy cartoon in mano a cuccioli in un infinito libro della giungla, anche metropolit­ana. E attenti a dare del cane a un attore, perché potrebbe ribaltarsi in un compliment­o.

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