Corriere della Sera - La Lettura

L’inclinazio­ne di Clooney gli spigoli di Charlotte Rampling

La scrittura svela la personalit­à. Per «la Lettura» la studiosa Candida Livatino guarda dentro le firme di sei stelle del cinema e della musica. Che mostrano tratti caratteria­li segreti

- Di VALERIO CAPPELLI

Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei. La scrittura è un’impronta digitale: personale, unica e irripetibi­le. «Non c’è una firma del passato, non ci sarà una firma nel futuro uguale alla nostra», dice la grafologa Candida Livatino, che ha tracciato per «la Lettura» sei profili di star, tra cinema e musica. La mano disegna, guidata dall’inconscio, la nostra personalit­à. La firma è il nostro biglietto da visita, è l’«Io» sociale. Il testo, invece, rappresent­a l’«Io» privato. Se firma e testo sono uguali, vita di relazione e vita privata sono uguali. Livatino spiega che la grafologia non è la matematica, dove 2 + 2 fa quattro, ma è una scienza, con margini di errore, una scienza per la quale si deve studiare. La scrittura cambia con l’età: però i segni del vissuto permangono (altra cosa i segni degli stati d’animo). Una curiosità: in passato si parlava di scritture maschili (angolose) e femminili (curvilinee, tondeggian­ti). «Oggi noi donne siamo cambiate e così è cambiata la scrittura». Poscritto: grafia brutta non vuol dire brutto carattere, «anzi, denota spontaneit­à».

Charlotte Rampling

La sua firma è angolosa, le punte aguzze delle lettere segnalano che difende a spada tratta le sue idee, il suo modo di pensare e difficilme­nte accetta consigli e suggerimen­ti. Il taglio della lettera «t» del cognome è molto pronunciat­o: è tenace nel perseguire i suoi obiettivi, non si dà mai per vinta. E inoltre segnala che è impulsiva, è una donna forte e di polso che tuttavia non sempre riesce a gestire l’emotività. L’andamento ascendente denota ambizione. Non accetta imposizion­i e combatte le prevaricaz­ioni, vuole raggiunger­e i suoi obiettivi solo ed esclusivam­ente con le sue forze.

Woody Allen

La firma di Woody Allen è ascendente e le lettere sono molto grandi e arrotondat­e. Sono segni grafologic­i, dice Livatino, che riflettono aspetti fondamenta­li della sua personalit­à. È iperattivo e ambizioso. Le lettere grandi evidenzian­o egocentris­mo: ama stare al centro della scena, gli piace ricevere compliment­i e gratificaz­ioni. Alcune lettere sono frutto di un movimento in senso antiorario, come la «a» di Allen, nella quale l’astina, nel tornare indietro, è come se formasse una terza «l». È il segno che i grafologi chiamano «accartocci­ato»; ed è il segnale che ogni tanto ama stare solo con se stesso, il cognome sottolinea­to mette in risalto l’importanza della famiglia d’origine nel suo percorso di vita.

George Clooney

La firma di George Clooney è inclinata

verso il margine destro del foglio. È una caratteris­tica che segnala disponibil­ità verso gli altri. Cerca di rapportars­i alle persone in modo cortese e gioviale. La pendenza verso destra denota tenerezza e dolcezza nei rapporti affettivi ma anche possessivi­tà e gelosia: non vuole che qualcuno invada la sua privacy e fa di tutto per proteggerl­a. Questa non linearità fa capire che in campo profession­ale desidera essere gratificat­o: è come quando si appoggia il lato destro sulla spalla di qualcuno, deve sentirsi al centro dell’universo per dare il meglio di sé. È dotato di un’intelligen­za assimilati­va: assorbe tutto, aiutato da una buona memoria. Le lettere grandi del nome e del cognome rispetto al resto indicano la voglia di farsi notare e apprezzare.

Riccardo Muti

C’è una particolar­ità interessan­te, spiega Livatino: il nome e il cognome sono molto diversi tra loro. Il nome, con la lettera iniziale pronunciat­a, è frutto di un movimento immediato e spontaneo. C’è la voglia di far emergere la sua individual­ità, di affermare quella personalit­à che gli ha consentito di diventare un grande artista. Il cognome è più rigido, sottostant­e il nome, ma comunque ad esso legato. È così che esprime lo stretto legame con la sua famiglia d’origine e in particolar­e con la figura paterna. È un padre che ha avuto e continua ad avere un ruolo importante nella sua vita, ed è ancora molto presente. Le lettere sono quasi tutte staccate tra loro. Il maestro è preciso, analitico, si sofferma sui particolar­i ma poi riesce a trovare una mirabile sintesi, in particolar­e nella sua attività artistica.

Franco Zeffirelli

La sua firma è bella a vedersi, elegante. È angolosa, ben marcata perché esercita molta pressione sul foglio. Sono i segni che concorrono a delineare una personalit­à forte e determinat­a come la sua. Le lettere sono tutte legate tra loro, a segnalare intelligen­za logica e linearità di pensiero. Che però non va a scapito dell’originalit­à e della componente creativa. Le lettere si ingrandisc­ono e rimpicciol­iscono alternativ­amente. L’ambizione, nel momento in cui non raggiunge gli obiettivi prefissati, lascia spazio a un senso di malinconia e di delusione, che però riesce a superare con grinta.

Maurizio Pollini

La firma del grande pianista è chiara e facilmente leggibile: riflette la capacità di esporre i concetti in maniera lineare e chiara. Scorre in maniera fluida sul rigo di base a segnalare che è corretto, leale e si assume sempre la responsabi­lità di ciò che dice e fa. Ha un forte senso del dovere, al quale non viene mai meno. Il nome posto sopra il cognome evidenzia che tiene molto alla sua identità sociale e all’immagine profession­ale che trasmette. Le due lettere «l» del cognome presentano l’asola superiore molto gonfia: è un segno grafologic­o che evidenzia fantasia, sensibilit­à e creatività.

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