Corriere della Sera - La Lettura

Nel rione c’è aria di Gadda

L’esordio di Alessandra De Martino

- Di MARCO OSTONI

Quando si dice il coraggio. Non ha timore, per il suo romanzo d’esordio, la cinquantaq­uattrenne Alessandra De Martino, a sfidare il confronto con un’icona del Novecento. Già, perché non sarà un caso se questo giallo ben congeniato rievochi, sin dal dispregiat­ivo del titolo, il celeberrim­o Pasticciac­cio di Gadda.

Qui come là c’è un reato su cui indaga un investigat­ore (una tentata rapina/un omicidio); in entrambi ci sono un’ambientazi­one per così dire condominia­le (un palazzo romano/un rione popolare di Napoli), la collocazio­ne storica nel Ventennio fascista e l’utilizzo stilistico di inserti dialettali. Le somiglianz­e finiscono qui e iniziano le differenze, a partire dalla tecnica narrativa e dalla lingua: Gadda usa il narratore onniscient­e in terza persona e screzia solo in parte il suo espressivi­smo coltissimo; De Martino lascia la parola in prima persona alle svariate voci del rione, scegliendo un registro che mima il parlato popolare.

Fuor di confronto, ci si diverte a inseguire le mille trame di questo libro corale, in cui l’autrice — napoletana residente in Belgio — è abile a ricreare atmosfere e clima storico della sua città e a spargere il seme del dubbio: occorre andare oltre le apparenze perché la verità non è (quasi) mai una sola…

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