Corriere della Sera - La Lettura
Ingorghi di convivenza per 36 auto e
Cittadini e migranti 144 spettatori
Arti, migrazioni, cittadinanze. Si muove tra questi poli il progetto europeo Atlas of Transitions (2017-2020), di cui è capofila Emilia Romagna Teatro, e che a Bologna prende il via con Right To The City/Diritto alla città, programma di appuntamenti (dal 15 al 24 giugno) per mettere in pratica la convivenza tra cittadini e nuovi arrivati (migranti, richiedenti asilo, rifugiati politici). Un’avventura collettiva ospitata in spazi del vivere quotidiano, attraverso cui l’arte dà corpo all’idea che la città sia un luogo trasformabile capace, come spiega a «la Lettura» Piersandra Di Matteo, curatrice delle dieci giornate di Right To The City, «di far agire cittadini, abitanti, migranti, senza sbilanciare l’asse della relazione sulla biografia, senza tematizzare l’essere migrante come fosse un marchio d’esistenza».
Tra gli appuntamenti, tutti gratuiti, si segnala il concerto A Persian Way To Soul (venerdì 15 ore 21, Chiostro Arena del Sole) del quintetto folk dell’artista persiana Kimia Ghorbani, prima donna a fare musica di strada sotto gli ayatollah. Piazza Verdi sarà teatro di Fino all’ultimo verso (sabato 16, ore 18), poetry slam dove aspiranti poeti, italiani e stranieri, proporranno i lavori composti nel corso di due laboratori: Getta il tuo verso! condotto dal poeta e perfomer Nicolò Gugliuzza all’Arena del Sole, e Palinsesti poetici e versi raschiati condotto da Antonietta Bognanni e Manuel Simoncini, membro e fondatore del gruppo hip hop Fuoco negli Occhi. Domenica 17 Right To The City propone due performance itineranti: Unleashing Ghost From Urban Darkness («Scatenare i fantasmi dall’oscurità urbana»), progetto per Bologna realizzato dal performer Alessandro Carboni con giovani di diverse provenienze, che unisce dimensione installativa e pratiche performative utilizzando il corpo come strumento cartografico (ore 18, partenza dal Memoriale della Shoah); e Autostrada del Sud. Primo studio per un ingorgo di spettatori del collettivo Cantieri Meticci (ore 20, partenza e arrivo: Parcheggio Sferisterio). Tratta dal racconto omonimo di Julio Cortázar, Autostrada del Sud è una performance per 36 auto, 36 attori e 144 spettatori: in ogni macchina, un attore e gli spettatori restano bloccati nello stallo di un ingorgo urbano, che si trasforma in un infinito gioco di possibilità.
Una riflessione sulla condizione di clandestinità, raccontata a partire dalle esperienze di chi a Bologna questa condizione la vive o l’ha vissuta, è al centro dell’happening radiofonico transgeografico della sound artist Anna Raimondo (In)visible Radio Creatures#2 (venerdì 22 ore 21.30, Chiostro Arena del Sole). Esito di due laboratori che hanno coinvolto cittadini bolognesi, migranti e richiedenti asilo, la performance urbana Cent pas presque («100 passi quasi») del coreografo marocchino Taoufiq Izeddiou chiuderà la dieci giorni con due messe in scena in via Rizzoli (sabato 23, ore 18; domenica 24, ore 17) che interromperanno per 60 minuti il flusso regolare della vita della città.
Tra gli appuntamenti si inserisce, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, il 20 giugno (dalle 15, partenza da via Rizzoli), Rotte migranti a Bologna, passeggiata collettiva per le vie della città tracciata attraverso «mappe emozionali» elaborate nel corso di un workshop tenuto nel centro di accoglienza Villa Albini da un gruppo di richiedenti asilo e rifugiati politici.