Corriere della Sera - La Lettura

L’uso pacifico dello spazio (privato)

Dal 18 al 21 giugno a Vienna il congresso «Unispace + 50»

- Di IDA BOZZI

Sotto l’egida delle Nazioni Unite, e in particolar­e dell’Unoosa (l’Ufficio Onu per gli Affari dello Spazio esterno), le agenzie spaziali del pianeta sono invitate a Vienna per il primo vertice globale del XXI secolo dedicato allo spazio, il 18 e 19 giugno (con una sezione high level riservata ad alti rappresent­anti degli Stati membri, il 20 e 21 giugno). Un congresso mondiale «sull’uso pacifico dello spazio» sembra uscito da un romanzo di fantascien­za, invece è realtà e compie cinquant’anni: si chiama Unispace + 50 e verrà aperto dall’astronauta americano Scott Kelly (1964), che vanta il record di permanenza sulla Iss, la Stazione spaziale internazio­nale, ed è un campione Onu per la cooperazio­ne «in orbita», premiato per questo anche dai colleghi russi. Il primo congresso Unispace si tenne nel 1968, in piena Guerra fredda e un anno prima dello sbarco sulla Luna. Ma se cinquant’anni fa l’urgenza di stringere un accordo il più possibile globale sull’uso pacifico delle conquiste spaziali era motivato dalla corsa al cosmo dei due blocchi contrappos­ti, Stati Uniti e Unione Sovietica, oggi la necessità di un confronto sull’«uso pacifico» di una risorsa comune, anzi universale, è motivata da un’altra «corsa allo spazio»: quella dell’industria privata. Quest’anno i dibattiti verteranno su «sicurezza e sostenibil­ità» dello sfruttamen­to dello spazio con il suo «tremendo potenziale». Anche perché è dei primi di giugno la dichiarazi­one del nuovo amministra­tore della Nasa, Jim Bridenstin­e, nominato in aprile da Trump (che ha annunciato la fine del sostegno pubblico alla Iss nel 2025): Bridenstin­e ha affermato di aver avviato contatti con compagnie private per creare un consorzio che assuma il controllo della Iss (almeno per la parte americana) e possa gestirla come laboratori­o commercial­e.

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