Corriere della Sera - La Lettura
Armato di parole e tutto solo contro gli adulti
Marco Franzoso torna sui suoi temi preferiti: famiglie lacerate, infanzia in bilico
Misurare, scavare, dimenticare: è questa la lezione che Matteo ha appreso dal padre e che deve cercare di applicare nel giorno più difficile della sua vita. Dura più o meno 12 ore ques to r o manzo d i Marco Franzoso, L’innocente, in cui l’autore veneto torna a indagare il microcosmo familiare. Lo ha fatto ne Il b a mbi n o i n d a c o , d ove una madre precipita in un gorgo di ricerca di perfezione e purezza che la conduce a sottoporre il figlio neonato a una folle dieta. Lo ha fatto ne Gli invincibili, dove un padre si ritrova solo con il figlio di 6 mesi ancora da svezzare. La famiglia implosa, la solitudine come orizzonte minimo dove l’amore, anche quello materno, è un aggrapparsi disperato all’altro («Siamo noi due» è la frase che la madre di Matteo gli ripete) sono il cuore della narrazione di Franzoso.
Manca sempre qualcosa ai nuclei che lo scrittore ritrae in quella sorta di galleria dei fallimenti familiari che sta costruendo con i suoi romanzi. Qui è il padre, camionista morto in un incidente in Germania, a lasciare Matteo solo con la mamma («bastava un piatto fuori posto o una pentola che non entrava in lavastoviglie per farla piangere») e la sorellina Clarissa.
Nello spazio di una giornata nell’estate più calda del secolo — dalla mattina quando la madre lo sveglia per andare in città, alla sera quando fin a l me n t e s i c o r i c a — Franzoso comprime senza semplificarla una vicenda di colpa e innocenza. Dallo stretto circolo familiare (il padre, la madre, la sorella, i nonni), si allarga indietro nel tempo fino all’oratorio dove don Andrea insegna a Matteo a suonare le tastiere facendolo entrare in una band, e poi in a va nt i , a l l a c i t t à , nel l a Stanza delle parole dove c’è un tavolo bianco con sopra una ciotola di caramelle. Lì lo aspettano il Giudice (il narratore la d e c l i na s e mpre a l maschile, anche se è una donna) e la Psicologa per raccogliere la sua testimonianza.
Che cosa sia successo con precisione non lo si capisce, è l’abuso il tema centrale di questo libro, ma Franzoso lo lascia volutamente in uno spazio nebuloso. Le colpe del «Don» nei confronti di Matteo sono intuibili ma non chiare e il Giudice