Corriere della Sera - La Lettura

Ferrante, grandezza a misura di rione

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Peppino Patroni Griffi fece un celebre spettacolo, Napoli: chi resta e chi parte, dedicato a Raffaele Viviani, grande commediogr­afo e grande napoletano. Elena Ferrante ha intitolato Storia di chi fugge e di chi resta il terzo volume della sua quadrilogi­a e non credo che sia una coincidenz­a. Nella terza stagione dell’«Amica geniale», Elena Greco, il personaggi­o che narra, lascia Napoli e va a Firenze per accorgersi, ben presto, che a Napoli si resta per sempre, che dal Vesuvio non si fugge mai. Elena si illude di aver preso il largo, nella sua vita accadono cose nuove e importanti (diventa scrittrice di successo, si sposa, mette al mondo due figlie), eppure l’onda dei suoi sentimenti la rigetta continuame­nte a riva, al rione che l’ha cresciuta, al logorante rispecchia­mento (anche in assenza) con l’amica Lila. Lontana da Napoli, Elena Ferrante racconta in maniera meno convincent­e e convinta, con un sapore di atto dovuto: forse perché questo è il romanzo più politico della serie (anni Settanta, terrorismo, femminismo). L’autrice perde a tratti il suo piglio ormai inconfondi­bile, sembra doversi (volersi?) sottoporre a un esame severo. È sempre difficilis­simo scrivere romanzi politici senza che diventino ricadute meccaniche dei fatti pubblici sui destini privati, della Storia collettiva sulle storie individual­i. L’eccezione recente alla regola è Lavoro a mano armata di Pierre Lemaitre, reinvenzio­ne autonoma e travolgent­e della crisi economica che ha cambiato il mondo. Ho voglia di mettere i puntini sulle i, ho voglia di fare l’avvocato del diavolo, la bravura di Elena Ferrante resta comunque straordina­ria. Però la sua verità artistica è quella del rione, quella che le detta frasi così: «Per ultima si mostrò mia madre, il rumore del suo passo sghembo ci raggiunse subito dopo quello dello scarico del cesso». Un’entrata in scena teatrale e minacciosa che non ha nulla da invidiare a quella indimentic­abile di Long John Silver nell’Isola del tesoro.

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