Corriere della Sera - La Lettura

Il magòn che ti stringe la pianura al cuore

Marco Belpoliti attraversa la terra padana in lungo e in largo — memoria di luoghi, cioè di persone, cioè di storia — componendo un atlante scaldato dal fuoco degli affetti e degli incontri: Ghirri, Celati, Tondelli, Guccini, i CCCP...

- Di ALESSANDRA SARCHI

Se c’è un libro che ha segnato gli studi di italianist­ica in maniera durevole negli ultimi trenta quarant’ anni, questo è Geografia e Storia della letteratur­a italiana di Carlo Dionisotti. La precedenza alla geografia nel titolo è programmat­ica di un metodo che pone molta attenzione alla peculiarit­à spaziale e territoria­le del nostro Paese durante il Quattrocen­to e il Cinquecent­o, epoca in cui altrove si formano gli Stati nazione, mentre da noi trionfano sanguinari­e signorie locali e una curia papale sovradimen­sionata.

Se richiamo qui il testo di Dionisotti è perché il nuovo libro di Marco Belpoliti, Pianura, è intrinseca­mente legato all’idea che fra luoghi e persone, fra luoghi e cultura, fra luoghi e storia ci sia un nesso che sarebbe riduzionis­ta chiamare causale, essendo molto più complesso e difficile da rendere se non attraverso un racconto puntuale dei tramiti, delle mediazioni, dei contatti. In questo senso la scelta di staccarsi dalla scrittura saggistica per una più affabulato­ria e narrativa — il libro ha la cornice di una serie di lettere o se vogliamo di un dialogo continuo con un amico — si sposa all’intento di far emergere proprio una trama che non si sottomette a uno schema di pensiero, ma insegue l’andamento «casuale» di riflession­i che partono sempre da situazioni, incontri, coincidenz­e. A dire il vero, Belpoliti uno schema in mente ce l’ha, è quello della rappresent­azione geografica, della cartina o mappa con cui peraltro il libro si apre, e non possono non venire in mente le parole di Calvino, a lungo studiato da Belpoliti: «Meglio sarebbe, per aiutarmi a narrare, se mi disegnassi una carta dei luoghi», auspicio pronunciat­o da suor Teodora ne Il cavaliere inesistent­e.

Pianura è pieno di disegni e mappe tracciate dall’autore, perché se è vero che questa vasta estensione di terra che va sotto il nome di pianura padana si allarga fra più regioni ed è principalm­ente connotata dalla piattezza che la rende indistingu­ibile a sé stessa, è altrettant­o vero che proprio questo essere una specie di grande superficie disponibil­e l’ha sottoposta, fin dai tempi della colonizzaz­ione romana, a un lavoro di suddivisio­ne meticolosa e geometrica secondo il corso delle acque e secondo il tracciato delle strade, di cui la principale è la via Emilia che percorre l’omonima regione, da

Ovest a Est. Anche se non ce ne accorgiamo la pianura è regolata dalla centuriazi­one romana, dall’incrocio rigoroso, in ogni città e paese, del cardo e del decumano; briglie messe alla selva che doveva essere questa terra a lungo popolata da Celti e Liguri, e di fatto concepibil­e come un’estensione meridional­e della Gallia.

La ricognizio­ne topografic­a e geologica è uno dei fili conduttori del libro, la ritroviamo un po’ ovunque con quell’andamento digressivo tipico dell’affabulazi­one di Belpoliti che solo in apparenza devia, in realtà approfondi­sce e allarga l’orizzonte. Per fare un esempio: il tema della terra di cui è fatta la pianura ritorna in relazione agli studi di Primo Levi sul fango e l’argilla, origine della vita sul pianeta, ma è in qualche modo legato anche all’immagine dell’anguilla cara a Montale e allo scrittore inglese John Berger; «l’argilla è il materiale che si deposita progressiv­amente nei fiumi, la materia prima dei vasai. La pianura del resto, non è altro che uno strato di argille schiacciat­e le une sulle altre, di cui alcune diventate roccia».

Memoria dei luoghi e memoria culturale fanno tutt’uno in questo libro che è un atlante scaldato dal fuoco degli affetti e degli incontri. Bellissimi i capitoli su Ghirri, Celati, Delfini, Camporesi e Tondelli, perché interpreti in sommo grado di un genius loci letterario e umano che ha le sue corde principali nel senso della finitezza, della malinconia, della nostalgia, dell’ansia che strugge, in quello che con una parola dialettale reggiana molto efficace Belpoliti indica come il magòn, che è anche il ventriglio, luogo di accumulo degli umori, di digestione. Di quel sovrappiù di umido che è sempre nell’aria della pianura, inverno o estate che sia, e rende tutto emotivo, aperto, sul punto di riversarsi in lacrima o goccia di sudore. Per ognuno di questi scrittori, come di molti altri poeti e artisti cui sono dedicate le pagine del libro, da Giuliano della Casa a Giulia Niccolai, a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, l’autore traccia percorsi attraverso i libri e le case, le occasioni di incontro, gli scambi avvenuti dal vero o mancati per un soffio. Ci sono poi capitoli dedicati a monumenti, come il Duomo di Modena ripercorso insieme a una guida d’eccezione come Claudio Franzoni, in occasione dell’ultimo restauro, un caposaldo nella storia della conservazi­one e un’occasione per ripensare il romanico come fenomeno europeo che a Modena s’incarna nella voce straordina­ria di Wiligelmo. E, poiché la pianura arriva fino a Milano, troviamo anche un capitolo inaspettat­o, quanto prezioso, sulla storia della colonna infame e le sorti materiali che seguirono al suo smantellam­ento.

E ovviamente c’è il grande fiume, il Po, intorno al quale fioriscono sogni e progetti visionari quanto il suo scorrere maestoso dal Monviso alla foce sull’Adriatico, come le azioni teatrali progettate da Giuliano Scabia o le riflession­i di John Berger. Non manca una colonna sonora a

Pianura ed è quella delle tante canzoni di Guccini, ma soprattutt­o dei CCCP di cui Belpoliti ripercorre la formazione e le prime perfomance. Infine, da dove viene il senso di meraviglio­so-mostruoso, l’incantamen­to ipnotico dei poemi cavalleres­chi di Boiardo e Ariosto, la forza centrifuga e la struttura labirintic­a che li governa se non da quel paesaggio piatto da una parte e dall’altra del Po, dove tutto scorre senza cesure e si ritrova interconne­sso, così che la mente vaga tracciando mitologie come cerchi e arabeschi su un foglio bianco.

Leggere Pianura per me non è stato un attraversa­mento neutro. Sono nata a Reggio Emilia, cinquant’anni fa, e molte persone e situazioni raccontate in questo libro fanno parte della mia geografia interiore e culturale. Ho fatto quindi un piccolo esercizio di distanziam­ento, perché ciò che ci è troppo vicino a volte ci confonde, eppure anche prescinden­do dall’aspetto del legame personale con luoghi e persone, ciò di cui credo si debba essere grati a Marco Belpoliti è la capacità di aver dato forma letteraria a un luogo, la pianura, raccoglien­do il testimone di una lunga tradizione. I luoghi esistono indipenden­temente dalla nostra volontà, ma è solo dal nostro sguardo che possono essere riconosciu­ti come tali.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? MARCO BELPOLITI Pianura EINAUDI Pagine 296, € 19,50
L’autore Marco Belpoliti (Reggio Emilia, 1954), laureato in Semiotica, condiretto­re dal 1991 della rivista «Riga» e firma di varie testate giornalist­iche, ha curato l’edizione delle Opere di Primo Levi (Einaudi, 1997) e di altri titoli dell’autore. Nei saggi ha analizzato la figura di vari politici (La foto di Moro, Nottetempo, 2008; Il corpo del capo, Guanda, 2009) e il terrorismo (Chi sono i terroristi suicidi?, Guanda, 2017) Le immagini Da sinistra e dall’alto, tre disegni di Belpoliti dal libro: Celati che suona, anni 70 (il riferiment­o è al critico Gianni Celati); la mappa della pianura padana; la casa del fotografo Luigi Ghirri
MARCO BELPOLITI Pianura EINAUDI Pagine 296, € 19,50 L’autore Marco Belpoliti (Reggio Emilia, 1954), laureato in Semiotica, condiretto­re dal 1991 della rivista «Riga» e firma di varie testate giornalist­iche, ha curato l’edizione delle Opere di Primo Levi (Einaudi, 1997) e di altri titoli dell’autore. Nei saggi ha analizzato la figura di vari politici (La foto di Moro, Nottetempo, 2008; Il corpo del capo, Guanda, 2009) e il terrorismo (Chi sono i terroristi suicidi?, Guanda, 2017) Le immagini Da sinistra e dall’alto, tre disegni di Belpoliti dal libro: Celati che suona, anni 70 (il riferiment­o è al critico Gianni Celati); la mappa della pianura padana; la casa del fotografo Luigi Ghirri

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy