Corriere della Sera - La Lettura
MEMORIA FRANCESE ANCORA DIVISA
Commemorare o celebrare la Comune? Non è la stessa cosa, come ricordano i consiglieri comunali di destra che a Parigi accusano la sindaca di sinistra Anne Hidalgo di strumentalizzare la ricorrenza a fini elettorali. I giorni del 1871 furono gloriosi o terribili, a seconda dei punti di vista. Si rinnova la divisione destrasinistra, che Macron e altri danno per superata. Hidalgo ne fa un momento di unione della coalizione rossoverde che la sostiene e che potrebbe aiutarla nella corsa all’Eliseo della primavera 2022. Così la sindaca ha affidato le celebrazioni, appunto, alla comunista Laurence Patrice, che sottolinea l’attualità delle conquiste risalenti a 150 anni fa: la parità (almeno teorica) di salario tra uomini e donne, la separazione tra Chiesa e Stato, la requisizione delle case vuote a favore dei senzatetto, «valori che restano i nostri». La destra invece considera la Comune «un triste momento di guerra civile», come dice Antoine Bauquier, che preferisce ricordare gli orrori: l’assassinio dei domenicani che assistevano i feriti pur protetti dai simboli della Croce Rossa, l’esecuzione di preti e gendarmi, l’incendio del Palais Royal e delle Tuileries.
La Comune di Parigi si presta, ancora oggi, a ogni interpretazione, dopo essere stata l’antesignana della rivoluzione d’Ottobre per i marxisti, l’ispirazione del Fronte popolare del 1936 per i socialisti, un esperimento di autogestione per gli anarchici e persino un’affermazione di nazionalismo antiprussiano per qualcuno all’estrema destra.
Il simbolo della memoria per niente condivisa sulla Comune è la basilica del Sacro Cuore, uno dei monumenti più visitati di Francia e del mondo (almeno in epoca pre-Covid). Il progetto di renderla un sito protetto tarda a essere completato, perché a sinistra è stata — ed è ancora — considerata il segno della restaurazione clericale sulla collina dove, il 18 marzo 1871, cominciò l’insurrezione dei popolani parigini.