Corriere della Sera - La Lettura
Quindici domande fanno un’enciclopedia
Pierdomenico Baccalario e Federico Taddia hanno progettato una collana per rispondere a quesiti sul mondo che ci circonda: «È come la versione analogica di Google». Si parte con «i soldi» e con «cosa c’è nella mia testa?»
Diderot e d’Alambert se nascessero oggi forse si chiamerebbero Pierdomenico Baccalario e Federico Taddia. I primi due, intellettuali nella Francia del Settecento, ebbero l’intuizione di creare una moderna Enciclopedia dei saperi; i secondi due ne hanno ideata una, nell’Italia del XXI secolo, su misura per le esigenze e le curiosità dei ragazzi di oggi.
«L’idea di un’enciclopedia sembrava antica, fuori dal tempo, invece ha funzionato», racconta Taddia, divulgatore per ragazzi, giornalista e autore televisivo (tra gli altri per Fiorello), che risponde da Sanremo dove si trova per il festival. Merito anche di una casa editrice coraggiosa e al passo con tempi come il Castoro, che ha subito creduto nel progetto. Spiega Baccalario, scrittore per ragazzi tra i più amati e letti, creatore del personaggio di Ulysses Moore: «Un paio d’anni fa sono andato da Renata (Renata Gorgani, direttrice editoriale della casa editrice, ndr )e le ho detto, per farle capire l’idea: ma tu te li ricordi I Quindici? Sono nate così le “Quindici”».
I Quindici erano un’enciclopedia per giovani, entrata nelle case italiane e nei ricordi di diverse generazioni di bambini e ragazzi degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta; la nuova serie Le 15 domande ,in 15 volumi, si propone di fare lo stesso con chi cresce in quest’epoca provando a spiegare tutto (o molto) del mondo che li circonda: i primi due titoli saranno in libreria da giovedì 11 marzo. Sono A cosa servono i soldi? e Cosa c’è nella mia testa? che già nel titolo rendono esplicita la formula — semplice e infallibile — messa a punto da Baccalario e Taddia per catturare l’attenzione dei ragazzi: fare domande. Anzi, meglio: fare le domande giuste alle persone giuste per avere le risposte giuste.
«La domanda è il cuore di tutta l’operazione, trovare quelle più adatte non è stato facile. Per ogni volume abbiamo faticato e ne abbiamo scartate molte», dice Taddia (nel grafico a destra tutte le 15 domande della serie). Oltre all’interrogativo che dà titolo al libro, ogni volume contiene 15 quesiti, ovviamente con anche le risposte e le spiegazioni. I libri approfondiscono argomenti specifici che chiamano in causa saperi, materie e discipline diversi: economia e neuroscienze, per cominciare. Poi ambiente, tecnologia, animali, piante, universo, arte, storia, emozioni.
Proprio come i loro fratelli maggiori Diderot e d’Alambert, Baccalario e Taddia non hanno fatto tutto da soli ma si sono avvalsi di collaboratori, esperti delle materie. Si comincia con Simona ParavaniMellinghoff, che alla University College London insegna intelligenza artificiale applicata alla finanza e che qui risponde a domande come Che cosa sono i soldi? («Un’unità di valore, una riserva di valore e una riserva di scambio...») e A cosa serve lo Stato? («Il suo ruolo non è fisso nel tempo, cambia a seconda delle decisioni politiche di chi ci abita...»); e con Luca Bonfanti, professore all’Università di Torino, che da anni studia il cervello e il suo funzionamento. Poi sono confermati: Chiara Alessi (arti), Stefano Bartezzaghi (comunicazione), Papik Genovesi (animali), Maria Luce Frezzotti (terra), Bruno Maida (storia), Vito Mancuso (religioni), Piero Martin (materia), Barbara Mazzolai (piante), Maria Rita Parsi (emozioni),
Claudia Pasquero (ambiente), Raffaella Schneider (universo), Massimo Temporelli (tecnologia).
«Abbiamo cercato specialisti con le idee chiare e che sapessero farsi capire. Non si tratta per forza di divulgatori ma di esperti che sono stati disponibili anche a mettersi in gioco», dice Baccalario. E aggiunge Taddia: «Si parte da contenuti alti e rigorosi, si arriva ad argomenti terra terra che riguardano la quotidianità e viceversa». Insomma, si spiegano i satelliti ma anche il fatto che è grazie a loro — e alla geolocalizzazione — che sappiamo sempre dove siamo e dove andiamo.
Uno degli obiettivi dichiarati della collana è, ricorda Baccalario, «divertire, far ridere». Perché i volumi sono seri ma non seriosi, anzi al contrario hanno un impatto allegro e giocoso. Il testo è diviso in capitoletti ed è accompagnato da informazioni, numeri e curiosità. La struttura a domande e risposte permette di partire da metà o anche dalla fine. Alle parti di testo si alternano disegni, grafici, tabelle e illustrazioni; talvolta per fare più presa sui lettori si ricorre a fumetti, un po’ sul modello del Diario di una Schiappa che come forma di intrattenimento per teenager ha fatto scuola. La parte illustrata è affidata a mani diverse: per il volume sull’economia il tratto, divertito, è quello di Gud (alias Daniele Bonomo); per le neuroscienze quello, allegro ed espressivo, di Claudia Petrazzi. A seguire, in ordine sparso, Mirella Mariani, Elena Triolo, Claudia Razzoli.
Quanto alla divisione dei compiti tra i due ideatori — e amici — il meccanismo era oliato e ben funzionante. Spiega Taddia: «Pierdomenico seguiva più l’aspetto narrativo, mentre io mi sono occupato della divulgazione, che vuol dire semplificare ma non banalizzare e in questo serve anche usare l’ironia».
Prendiamo, a esempio, il volume dedicato alle religioni, trattato con l’aiuto del teologo Mancuso. L’argomento non era semplice da affrontare con i ragazzi: la capacità di non tirarsi indietro davanti a temi complessi è uno dei pregi della collana. «Abbiamo lavorato — spiega Baccalario — con un doppio filtro. A partire da un’ampia conversazione di Federico, a ruota libera, con Mancuso abbiamo steso una tavola dei contenuti. Da lì abbiamo estratto le 15 domande che abbiamo sottoposto all’esperto». E non è finita, perché, una volta ottenuto l’ok, il testo viene steso con uno stile più adatto e personale. Il risultato è poi di nuovo sottoposto agli specialisti per una verifica sul contenuto. «Fino all’ultima bozza può intervenire correggere, per cercare di essere precisi» avverte Baccalario.
Un altro obiettivo perseguito dagli autori è infatti l’affidabilità: «Ci piacerebbe — afferma Taddia — che per i ragazzi diventasse normale dire di una cosa: è vera, l’ho letto su Le 15 domande. È come una versione analogica di Google: qui non si trova tutto, ma quello che c’è è corretto». E proprio riguardo l’opinione dei lettori young non è mancata l’occasione per un confronto. «La libreria Jolly del Libro di Verona — svela Baccalario — ha una serie di focus group di ragazzi: abbiamo provato con loro l’efficacia degli interrogativi».
Una domanda tira l’altra, ma dopo un po’ occorre mettere un punto finale: tutti i volumi hanno lo stesso numero di pagine, 144. «C’è molta ecologia, è il tema del momento. Della musica — osserva Baccalario — si parla nelle Arti, ma ci sarebbe molto altro da aggiungere». Sarà per le prossime uscite: Baccalario-Diderot e Taddia-d’Alambert già fantasticano di aggiornamenti e integrazioni alla loro enciclopedia... Ed è bella e importante la formula con cui gli autori prendono congedo dal giovane lettore, alla fine del primo volume: «Speriamo di averti messo in testa più domande di quelle a cui abbiamo risposto».