Corriere della Sera - La Lettura

LA FORMULA BBC PER IL WEB

- Di FEDERICA COLONNA

Tra l’incudine degli Stati, orientati a stringere le maglie della censura online, e il martello delle piattaform­e, che praticano il censimento dei comportame­nti digitali. Così è la società contempora­nea descritta in Libertà vigilata (Treccani) da David Kaye, docente alla University of California e fino allo scorso anno Relatore speciale Onu per la promozione della libertà d’espression­e. Se gli anni alle Nazioni Unite sono raccontati dall’autore come una testimonia­nza alla frontiera della difesa democratic­a, il testo è per Kaye l’occasione per interrogar­e con urgenza i lettori sul concetto stesso di libertà.

Non possiamo più limitarci alla ricerca di soluzioni tecnologic­he e normative per proteggere i nostri dati dalla sorveglian­za esercitata da governi e grandi compagnie web, spiega Kaye. Come cittadini abbiamo, invece, il dovere di andare in profondità chiedendoc­i che cosa può significar­e libertà in un mondo dominato dalle piattaform­e dove a perdere centralità sono gli utenti, stretti nella morsa tra il potere crescente dei colossi di internet, la spinta alla regolament­azione prodotta dagli Stati occidental­i e il controllo sugli spazi di espression­e esercitato dai governi autoritari. E se una formula magica non c’è, Kaye individua soluzioni sperimenta­li a protezione della democrazia: trasparenz­a radicale, valutazion­e pubblica delle aziende e, soprattutt­o, adozione di un nuovo paradigma da parte dei governi.

Gli Stati sono infatti chiamati a superare l’approccio normativo e a progettare un’inedita forma di internet pubblico. Un servizio ispirato, ad esempio, al modello Bbc, in grado di offrire spazi per la comunicazi­one, il dibattito, l’informazio­ne dei media indipenden­ti. La libertà di espression­e è un’infrastrut­tura da promuovere con investimen­ti pubblici, spiega Kaye. Proteggerl­a non è semplice ma è un compito non più rinviabile.

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