Corriere della Sera - La Lettura

Il tuo giallo lo finisco io

Fazioli lavora su un testo incompiuto di Glauser

- Di IDA BOZZI

Fino a che punto può spingersi l’incertezza tra verità e finzione? Lontano. Lo dimostra Le vacanze di Studer. Un poliziesco ritrovato (Casagrande) di Andrea Fazioli / Friedrich Glauser. Il libro inizia con un antefatto (vero, falso, chissà) ambientato in Svizzera oggi: l’editore Casagrande chiede allo scrittore ticinese Fazioli (1978) di riordinare i frammenti di un giallo incompiuto del grande autore elvetico Glauser (1896 -1938), una avventura del suo commissari­o Studer, il Maigret svizzero, ripescati da un tal Cattaneo in soffitta. Classico manoscritt­o ritrovato: per di più, di un autore misterioso come Glauser, passato dalla legione straniera al manicomio. E ambientato nel 1921, cent’anni fa, nella celebre comunità di artisti dada che viveva bizzarra e libera nei boschi del Monte

Verità: tra pittori, ballerine e cenacoli notturni spunta il cadavere d’una donna. Fazioli, nel romanzo, accetta la sfida. Ma il Cattaneo che ha ritrovato il manoscritt­o è nipote dell’uccisa e chiede a Fazioli ciò che nel libro tocca a Studer, trovare l’assassino. Inizia così una ridda di incipit in cui Glauser (o Fazioli) scrive e riscrive la stessa scena, moltiplica i narratori, cambia punti di vista, semina indizi e li cancella. Anche Studer è ermetico, il tipo di detective che tace, aspetta «la crepa nel muro», lascia che siano i sospettati a crollare. La storia danza come la leggendari­a comunità tra vero e fiction (in copertina Il danzatore Sacharoff della pittrice Marianne von Werefkin). Ed è impossibil­e distinguer­e la perfetta verità romanzesca dalla finzione del reale.

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