Corriere della Sera - La Lettura

Cari vicini, il condominio racconta

Un palazzo protagonis­ta per Massimo Cuomo. Morale: non imitare l’amore altrui

- Di ALESSANDRO BERETTA

La signora Busetto vive attaccata allo spioncino della porta di casa, osserva gli altri in modo maniacale, talvolta lecca il legno nell’attesa. Sta a piano terra e di lì vede passare tutti i condòmini, invidiando la vita che non ha e dialogando ormai poco con il consorte Paolo, ex conducente di autobus, drogato di televendit­e. Sono loro il primo nucleo familiare a occupare la scena in Casa è dove fa male, quarto romanzo di Massimo Cuomo che segue un piccolo mondo in disfacimen­to: gli abitanti di sette appartamen­ti di un edificio di Mestre, ciascuno dei quali si lega simbolicam­ente, per le vicende che vi avvengono, a uno dei vizi capitali.

A coglierle da narratore onniscient­e, raccontand­ole in terza persona, è il palazzo stesso che ne percepisce gesti e energie e che nell’incipit confessa: «La verità è che provo una specie di tenerezza per le presenze che scruto, negli appartamen­ti, agitarsi invano o piuttosto abbandonar­si nell’immobilità. D’altronde dove fuggire?». Da nessuna parte, se non nella ripetitivi­tà delle proprie ossessioni che aumentano d’effetto nei cinque lunghi capitoli intreccian­dosi tra di loro in un climax.

Vi sono, dirimpetta­i dei Busetto,

i golosi Gigio e Nena Chinellato: 267 chili di coniugi con un figlio adolescent­e, Anselmo, che alterna assalti di fame e di violenza entrambi incontroll­ati. Loro, ad esempio, finiscono per mangiarsi dopo averlo cotto in forno il povero Manlio, il cane del vicino del piano di sopra.

Quest’ultimo, l’operaio sardo «taciturno e peloso» Severino Schirru che è stato lasciato dalla moglie che picchiava per gelosia, si ritrova invece coinvolto in una tresca fetish con la vicina cattolica Gianna Ruzzene, moglie di Alvise. A completare il panorama, vi sono poi gli avari Damiano e Sonia Prampolini, che vivono in ultra-parsimonia, il lussurioso e folle dottor Sbrogio, uomo di mezza età che attende sempre nudo in casa la paziente ventenne che lo fa impazzire, e le accidiose Menegozzo, madre e figlia.

I loro destini si incrociano con buon ritmo, grazie anche al gioco di eventi chiave e all’idea che le azioni di un piano si riflettono come energie negli altri, mentre in uno stile articolato il tono è caricatura­le nella rappresent­azione dei personaggi e grottesco in diverse scene. A muovere le storie del gruppo, in un romanzo tanto corale quanto conflittua­le, sembra essere l’amore che non c’è più e che spesso viene ricordato dai personaggi nella ricostruzi­one malinconic­a dei loro primi incontri e passate vite. Al suo posto e nelle loro azioni, vi è un desiderio sessuale ottuso e animalesco che si specchia nel racconto, in cinque brevi intermezzi tra i capitoli, di una coppia di topi, uno «grosso come una ciabatta da uomo», che tra innumerevo­li amplessi diventano centinaia, invadendo il palazzo.

In quest’universo chiuso e claustrofo­bico, nero nel finale, si vedono gli effetti, per il condominio-narratore e probabilme­nte per l’autore, di un errore fatale: «Imitare l’amore degli altri», perdendo quello per sé stessi.

 ??  ?? MASSIMO CUOMO Casa è dove fa male EDIZIONI E/O Pagine 208, € 16,50
Cuomo (Venezia, 1974) è autore di Profitto e castigo (Punto Rosso, 2009) e, per E/O, di Malcom (2011), Piccola osteria senza parole (2014) e Bellissimo (2017)
MASSIMO CUOMO Casa è dove fa male EDIZIONI E/O Pagine 208, € 16,50 Cuomo (Venezia, 1974) è autore di Profitto e castigo (Punto Rosso, 2009) e, per E/O, di Malcom (2011), Piccola osteria senza parole (2014) e Bellissimo (2017)

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