Corriere della Sera (Milano)

BIAGI E I NODI CHE INSEGNANO A VIVERE

- Di Cesare Rimini

La pausa d’agosto consente, al «milanese in mare», riflession­i e pensieri da terra. C’è calma di vento. La maestra di vela può solo insegnare ai bambini a fare i nodi… la gassa d’amante, il nodo piano. Alcuni imparano altri no. Ma la calma di vento ha fatto uscire dalla libreria un grande volume. Descrive e illustra 3.854 nodi, dice la loro origine, come si eseguono, a cosa servono. «Il libro dei nodi» fu scritto nel 1944 da Clifford W. Ashley e pubblicato in Italia da Rizzoli trent’anni dopo. L’autore ha dedicato la sua enorme fatica alla moglie «che per anni è vissuta con questo libro accanto senza perdere la pazienza, né il buon umore, né la fiducia». I nodi legano anche le storie matrimonia­li. Dal libro si ricava un’altra citazione: Ned Ward, scrittore satirico londinese, tra il ‘600 e il ‘700, ha scritto che il marinaio ammette a fatica che i suoi superiori a bordo sono discreti navigatori… ma grida «mostrateme­lo, se c’è, un gentiluomo che sa fare un nodo o un’impiombatu­ra», insomma il nodo è alla base del navigare ma viene dalla ciurma bassa.

Infine Enzo Biagi mi regalò il grande libro appena uscito in Italia nel ’74 e mi ha scritto «a sciogliere i nodi sei bravissimo, prova un po’ anche a farli». Il libro è una lettura impossibil­e per i bambini che vogliono provare le vie del mare. 3.854 nodi per loro sono troppi, ma bastano appena per i pensieri d’agosto dei grandi.

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