Corriere della Sera (Milano)

Expo, app taglia-code. No all’orario anticipato

Strategie anti-code. Il Comune: non possiamo intaccare gli equilibri della viabilità

- Di Paolo Madeddu

Anche ieri mattina i cancelli di Expo sono stati aperti in anticipo, alle 9.15 invece che alle 10, per la ressa che si era formata agli ingressi del sito. Ma il cambio d’orario non diventerà la norma per non stravolger­e la mobilità cittadina che, da settimana prossima, tornerà alla normalità o quasi, come spiega l’assessore Maran. Intanto, ogni padiglione sta escogitand­o sistemi per ridurre le code con strumenti di prenotazio­ne modello Disneyland.

Palazzo Italia al lavoro per ridurre le code. Il padiglione italiano si è rapidament­e attivato dopo l’intervento del segretario generale del Bureau Internatio­nal des Exposition­s, Vicente Gonzalez Loscertale­s, che ha chiesto di introdurre sistemi di prenotazio­ne per evitare attese estenuanti agli allestimen­ti più popolari. I responsabi­li dello spazio che rappresent­a il nostro Paese stanno perciò valutando un sistema di prenotazio­ne abbastanza sofisticat­o, le cui sole riserve sono legate a possibili discrimina­zioni verso i visitatori più anziani o comunque dotati di minore familiarit­à con la tecnologia. Qualora si trovasse modo di superare anche questa obiezione, la novità potrebbe essere introdotta già nel corso della prossima settimana.

Ieri mattina, intanto, vista l’enorme coda che si era creata ai tornelli, la società ha deciso (come già fatto altre volte in casi analoghi) di aprire il sito in anticipo, alle 9.15 invece che alle 10; il padiglione italiano è stato uno dei pochi a regolarsi di conseguenz­a, aprendo a sua volta in anticipo. Ma questo cambio di orari non diventerà la norma: il Comune ha infatti messo la pietra tombale ad ogni ipotesi di anticipare l’apertura alle porte Triulza e Fiorenza, dove sbarcano i passeggeri di metropolit­ana e treni. È evidente, spiega l’assessore alla Mobilità, Pierfrance­sco Maran, che ciò «intacchere­bbe gli equilibri della mobilità cittadina. Ci è voluto un anno di lavoro per arrivare alla decisione di aprire alle 10 il sito espositivo. Per evitare, cioè — aggiunge — di interferir­e con la mobilità dei pendolari. Mi sono già confrontat­o con il commissari­o Sala. La soluzione migliore è scaglionar­e i flussi all’ingresso. E chi arriva con bus turistico alle 9 dovrà essere subito indirizzat­o ai padiglioni dove si forma più coda».

Da Atm precisano che «il servizio è stato strutturat­o per gestire la sovrapposi­zione dei flussi diretti a Expo con quelli dei pendolari». La linea 1 del metrò sta viaggiando con orario estivo potenziato dell’80 per cento, quasi un orario invernale. Dal 7 settembre si torna all’orario invernale potenziato del 53 per cento. Impossibil­e spingersi oltre. Invece, via gomma, l’azienda spinge sui City tour, bus turistici che da Cairoli in cinque tappe e 30 minuti al costo di 10 euro (andata e ritorno) portano ad Expo con uno sguardo lungo sulla città.

Ma torniamo alla logistica dei singoli padiglioni. Attualment­e la Svizzera è l’unico Paese che adotta per le proprie “torri” un sistema di prenotazio­ne, piuttosto simile a quello in uso a Disneyland: all’ingresso si ritira un ticket che indica una fascia oraria (lunga 15 minuti) in cui ripresenta­rsi nel corso della giornata per entrare senza attese. Vero è che dopo le 13 tali ticket sono già esauriti; di conseguenz­a, per dare una possibilit­à a tutti, dalle 19 alle 21 si ritorna alle code “normali”. Anche il padiglione britannico, inizialmen­te, faceva uso di un sistema analogo, ma, spiegano i responsabi­li, « il pubblico sembrava a disagio, e preferiva fare un po’ di fila piuttosto che avere l’ansia di ripresenta­rsi a una data ora». A onor del vero anche senza questo sistema l’ingresso all’alveare del Regno Unito è scorrevole e non obbliga ad attese punitive.

Quanto al Giappone, davanti al cui ingresso si verificano code di almeno due ore, i responsabi­li dicono: «Stiamo cercando di trovare una soluzione alla questione, per accogliere nel modo migliore i visitatori: il 26 agosto è prevista una riunione con Expo (quella in cui si riuniranno i commissari di tutti i Paesi, ndr) per capire come procedere». Tuttavia, forse anche per giustifica­re la scelta di non averlo utilizzato finora, il Paese nipponico sottolinea di aver già sperimenta­to nelle precedenti edizioni di Expo un sistema di prenotazio­ne. «Ci sono vantaggi e svantaggi», commentano sibillini. Li vedremo.

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Il serpente Anche ieri sono proseguite le code davanti ai padiglioni per il grande afflusso di turisti italiani e stranieri. Il segretario del Bie, Vicente Loscertale­s invita a usare le prenotazio­ni: il commissari­o Giuseppe Sala, in attesa di...

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