Expo, app taglia-code. No all’orario anticipato
Strategie anti-code. Il Comune: non possiamo intaccare gli equilibri della viabilità
Anche ieri mattina i cancelli di Expo sono stati aperti in anticipo, alle 9.15 invece che alle 10, per la ressa che si era formata agli ingressi del sito. Ma il cambio d’orario non diventerà la norma per non stravolgere la mobilità cittadina che, da settimana prossima, tornerà alla normalità o quasi, come spiega l’assessore Maran. Intanto, ogni padiglione sta escogitando sistemi per ridurre le code con strumenti di prenotazione modello Disneyland.
Palazzo Italia al lavoro per ridurre le code. Il padiglione italiano si è rapidamente attivato dopo l’intervento del segretario generale del Bureau International des Expositions, Vicente Gonzalez Loscertales, che ha chiesto di introdurre sistemi di prenotazione per evitare attese estenuanti agli allestimenti più popolari. I responsabili dello spazio che rappresenta il nostro Paese stanno perciò valutando un sistema di prenotazione abbastanza sofisticato, le cui sole riserve sono legate a possibili discriminazioni verso i visitatori più anziani o comunque dotati di minore familiarità con la tecnologia. Qualora si trovasse modo di superare anche questa obiezione, la novità potrebbe essere introdotta già nel corso della prossima settimana.
Ieri mattina, intanto, vista l’enorme coda che si era creata ai tornelli, la società ha deciso (come già fatto altre volte in casi analoghi) di aprire il sito in anticipo, alle 9.15 invece che alle 10; il padiglione italiano è stato uno dei pochi a regolarsi di conseguenza, aprendo a sua volta in anticipo. Ma questo cambio di orari non diventerà la norma: il Comune ha infatti messo la pietra tombale ad ogni ipotesi di anticipare l’apertura alle porte Triulza e Fiorenza, dove sbarcano i passeggeri di metropolitana e treni. È evidente, spiega l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, che ciò «intaccherebbe gli equilibri della mobilità cittadina. Ci è voluto un anno di lavoro per arrivare alla decisione di aprire alle 10 il sito espositivo. Per evitare, cioè — aggiunge — di interferire con la mobilità dei pendolari. Mi sono già confrontato con il commissario Sala. La soluzione migliore è scaglionare i flussi all’ingresso. E chi arriva con bus turistico alle 9 dovrà essere subito indirizzato ai padiglioni dove si forma più coda».
Da Atm precisano che «il servizio è stato strutturato per gestire la sovrapposizione dei flussi diretti a Expo con quelli dei pendolari». La linea 1 del metrò sta viaggiando con orario estivo potenziato dell’80 per cento, quasi un orario invernale. Dal 7 settembre si torna all’orario invernale potenziato del 53 per cento. Impossibile spingersi oltre. Invece, via gomma, l’azienda spinge sui City tour, bus turistici che da Cairoli in cinque tappe e 30 minuti al costo di 10 euro (andata e ritorno) portano ad Expo con uno sguardo lungo sulla città.
Ma torniamo alla logistica dei singoli padiglioni. Attualmente la Svizzera è l’unico Paese che adotta per le proprie “torri” un sistema di prenotazione, piuttosto simile a quello in uso a Disneyland: all’ingresso si ritira un ticket che indica una fascia oraria (lunga 15 minuti) in cui ripresentarsi nel corso della giornata per entrare senza attese. Vero è che dopo le 13 tali ticket sono già esauriti; di conseguenza, per dare una possibilità a tutti, dalle 19 alle 21 si ritorna alle code “normali”. Anche il padiglione britannico, inizialmente, faceva uso di un sistema analogo, ma, spiegano i responsabili, « il pubblico sembrava a disagio, e preferiva fare un po’ di fila piuttosto che avere l’ansia di ripresentarsi a una data ora». A onor del vero anche senza questo sistema l’ingresso all’alveare del Regno Unito è scorrevole e non obbliga ad attese punitive.
Quanto al Giappone, davanti al cui ingresso si verificano code di almeno due ore, i responsabili dicono: «Stiamo cercando di trovare una soluzione alla questione, per accogliere nel modo migliore i visitatori: il 26 agosto è prevista una riunione con Expo (quella in cui si riuniranno i commissari di tutti i Paesi, ndr) per capire come procedere». Tuttavia, forse anche per giustificare la scelta di non averlo utilizzato finora, il Paese nipponico sottolinea di aver già sperimentato nelle precedenti edizioni di Expo un sistema di prenotazione. «Ci sono vantaggi e svantaggi», commentano sibillini. Li vedremo.