Taxi, debutto incerto del numero unico Ma decolla l’«Uber» delle auto bianche
Il 7777 del Comune (con Fastweb) partirà il 25 agosto: 700 tassisti iscritti, 380 per la app
Chiamando lo 02/7777, la linea suona interrotta. Ma da martedì prossimo dovrebbe suonare finalmente libera, salvo nuovi inattesi ritardi. Dopo mesi di bandi andati deserti, ricorsi, tribunali, prove tecniche, di software e su strada, infatti, l’obiettivo di partire il Primo maggio, in occasione dell’Expo, è stato via via posticipato a giugno, luglio e agosto. Nel frattempo, 70 autisti si sono prestati alla sperimentazione e 350 cittadini hanno risposto alla chiamata pubblica offrendosi volontari per testare la «versione beta» (cioè di prova) della nuova app comunale dei taxi milanesi. Un dispositivo collegato al numero 02/7777 gestito da Fastweb che dovrebbe mandare in pensione il sistema delle colonnine alle piazzole, esposte ai vandalismi — spesso interessati — e a eccessivi oneri di manutenzione.
La versione «beta»
La app si chiama «Milano in Taxi», il logo è un profilo del Duomo bianco su sfondo «arancione tram», con il numero 7777 (usato tra il ‘45 e il ‘68 per le volanti della polizia) in bella evidenza. Scaricata dai vari store digitali sul mercato, la app chiede una registrazione con il proprio indirizzo email. Il colore principale diventa da arancione a verde acqua e bisogna inserire l’indirizzo con numero civico. Senza più fare nulla, sullo schermo appare il taxi più vicino fermo nelle piazzole in zona. In verde è indicata la propria posizione, in giallo il luogo dell’auto, in blu il tragitto con cui il taxi ci raggiungerà. Si clicca sull’icona della vettura e subito scatta il countdown per annullare la prenotazione.
Di per sé, il dispositivo è molto semplice ma, per la prova, le auto in circolazione sono poche: in questo mese di test (da fine luglio), sono state 70 le auto bianche coinvolte dopo una prima sperimentazione del software con otto driver (la cui app, «Mit driver», appunto, è anch’essa visibile online). Per questo trovare un’auto è piuttosto difficile, solo un tentativo su dieci va in porto, soprattutto nelle zone centrali. Pochissimi i taxi in periferia, dato il raggio di azione limitato alle piazzole più vicine del radar della app. A regime, tuttavia, si punta a una «flotta» di mille tassì, 700 dei quali, a ieri, già registrati.
Le polemiche
Il numero unico è un’iniziativa da subito accolta con ostilità dai radiotaxi, le centrali radio che coprono il 90 per cento dei quasi cinque mila tassisti milanesi. Il bando lanciato a fine 2013, poi andato deserto, era stato stoppato infatti dal giudice proprio su loro ricorso. Solo l’intervento del Consiglio di Stato permise all’assessorato alla Mobilità di andare avanti.
Secondo bando vinto da Fastweb, 750 mila euro che il Comune spenderà in cinque anni, radiotaxi in rivolta. «Se il Comune vuole farci concorrenza lo dica — ribadisce ancora oggi Vincenzo Mazza, storico socio del 6969, 1.500 auto bianche in città —. Noi siamo stati tenuti fuori dal bando ma saremmo stati i logici interlocutori se l’interesse della giunta fosse stato quello di mettere al centro il cittadino. Se si fosse usato il nostro sistema, non ci sarebbe il rischio di alterazione delle tariffe e di priorità dei taxi in coda alle piazzole che con il nuovo numero unico sono caratteristiche tutte da valutare». Dal Comune rispondono: «Regolamento rispettato, sono i radiotaxi che rifiutano di confrontarsi con il mercato, crediamo molto nel 7777».
La concorrenza
Centrali radio protagoniste anche della vicenda MyTaxi. Concorrente della società Moovel di Ag Daimler (che gestisce anche il car sharing Car2go) arrivato in città a febbraio 2015 e che chiederà una commissione da definire (gratis fino a dicembre) o fissa a corsa oppure tra il 3 e il 15 per cento contro la quota annuale dei radiotaxi (e il 20 per cento di Uber). Le centrali del 4040 e del 6969 avevano tentato il boicottaggio «vietando » l’iscrizione alla app (che invece consente l’uso parallelo di altri sistemi) con messaggi inviati attraverso il frontalino installato sulle auto. Intanto, i tassisti iscritti all’applicazione fondata in Germania nel 2009 sono diventati 380, quasi uno su dieci — se si escludono le auto bianche più restie alla tecnologia — ciascuno dei quali impegnato in una media di 2-3 corse al giorno.