Centrosinistra in stallo «Mi aspetto la svolta»
«Preferisco Cologno Monzese a Palazzo Marino». La caccia al candidato riparte dalla società civile
Il
centrosinistra è pronto all’accelerazione nella corsa alle Comunali. Ne è convinto il segretario metropolitano dem, Pietro Bussolati, che indica nella Festa dell’Unità «il momento di svolta» che segnerà «un cambio di passo».
Fine del sogno di mezza estate: Paolo Del Debbio, candidato d’agosto del centrodestra — per una volta di tutto il centrodestra - ringrazia tutti e si chiama fuori. « Meglio Cologno Monzese di Palazzo Marino», confessa in un’intervista al Corriere. Nel senso che il giornalista televisivo dichiara senza troppi giri di parole di preferire appunto gli studi tv alle stanze del municipio.
E allora, come nel gioco dell’oca, nel centrodestra si torna al punto di partenza. Poche idee, nessun piano B. Del Debbio, area Forza Italia, era il candidato ideale di Matteo Salvini. Popolare, abile, sveglio. Alle spalle persino un’esperienza da assessore nella prima giunta Albertini. Il curriculum perfetto. Chi al suo posto? Una soluzione prova a indicarla lo stesso Del Debbio: «Io vedo solo due nomi che potrebbero vincere: Silvio Berlusconi e Gabriele Albertini. È l’operazione usato sicuro».
Il Cavaliere e l’ex «amministratore di condominio». Difficile però che le suggestioni possano trasformarsi in realtà. L’ipotesi Berlusconi non è poi neppure nuovissima, peccato che sia stata smentita seccamente da casa Arcore. Quanto ad Albertini, è vero che è stato un sindaco assai popolare, ma contro di lui gioca soprattutto la deludente corsa alle ultime Regionali. Né aiuta, per un potenziale candidato unitario del centrodestra, l’elezione in Senato con Scelta Civica di Mario Monti e la successiva ricollocazione con Ncd.
Si continuerà a cercare nel mondo della società civile. Un imprenditore, un professionista. Lo stesso Berlusconi aveva fatto sapere che l’unico modo per strappare Milano alla sinistra era la riproposizione del modello Venezia. Un uomo (o una donna) fuori dai giochi di partito e capace di parlare agli elettori delusi del campo avverso. Claudio De Albertis, attuale presidente di Ance (l’associazione dei costruttori) e delle Triennale, rimane tra i papabili. In campo c’è anche Corrado Passera, ex banchiere ed ex ministro. Un profilo che però difficilmente potrebbe piacere alla Lega, ormai azionista di maggioranza della coalizione. Ancora Del Debbio sui candidati civici: «Ma quale società civile? Bravissime persone, ma la società civile è quella della vita di tutti i giorni, che loro invece osservano dai salotti e dai palazzi. Sono uomini di potere, altro che società civile».
Di politici puri però se ne vedono ancora meno nell’orizzonte del centrodestra milanese. Il più quotato è forse ancora Paolo Romani, capogruppo azzurro in Senato: non a caso uno dei pochissimi a non dichiararsi entusiasta di fronte all’ipotesi di Del Debbio sindaco.
Il nome più quotato è quello di Paolo Romani, attuale capogruppo di FI in Senato
I politici Io vedo solo due nomi che potrebbero vincere la corsa a Milano: Silvio Berlusconi e Gabriele Albertini