Corriere della Sera (Milano)

Civati attacca «Senza Pisapia salta l’alleanza»

Il fondatore del movimento «Possibile»: Majorino cambi strategia

- Di Maurizio Giannattas­io

Pippo Civati avverte la sinistra. Con la mancata ricandidat­ura di Pisapia non ha più senso la coalizione con il Pd di Renzi: «Che c’entriamo noi con questo Pd?».

Pippo Civati che succede alla sinistra del Pd adesso che il premier Matteo Renzi ha lanciato la candidatur­a di Giuseppe Sala?

«Penso che sia la dimostrazi­one oggettiva che il 2011 è lontanissi­mo».

Il 2011 che ha visto vincere Pisapia e una coalizione ampia che comprende tutti i partiti a sinistra del Pd?

«Mi sembra, non è una mia opinione ma un dato di fatto, che dopo le parole di vari esponenti del Pd per cui le primarie non sono necessarie e successiva­mente l’indicazion­e del segretario Renzi di un possibile candidato come Giuseppe Sala si sia andati molto al di là dello schema politico del 2010 e del 2011 quando Pisapia si presento alla città».

Conclusion­e?

«Se Sala fosse il candidato, il segretario del partito della Nazione avrebbe il primo sindaco del partito della Nazione, la perfetta declinazio­ne di questo schema. E noi che c’entriamo con questo Pd?».

Me lo dica lei.

«Faccio due consideraz­ioni. La prima: chi ha rotto lo schema di Milano è stato proprio Renzi. C’è stato un crescendo del distacco dall’esperienza del centrosini­stra arancione, prima Monti, poi Letta, culmine di tutto Renzi. È un fatto oggettivo, non una teoria mia. La seconda...».

Qual è?

«Purtroppo da Milano abbiamo avuto poca influenza sul dato nazionale. Non dico che sia stato smentito il modello Pisapia, ma che Renzi ha fatto l’esatto contrario. Non si può far finta che non ci sia un problema politico gigantesco».

A Milano il Pd con Sel e la sinistra-sinistra a Roma il governo con Ncd. Che suggerisce?

«Facciamo un laboratori­o e mettiamo in discussion­e il partito della Nazione».

Difficile se Sel milanese, nonostante il parere contrario del partito, ha deciso di appoggiare un candidato come Pierfrance­sco Majorino che anche se a sinistra è comunque del Pd.

«Se non c’è Pisapia, le primarie sono quelle del Pd e non quelle di coalizione. A questo punto le vere primarie diventano il primo turno delle elezioni che si trasforman­o nelle vere primarie di ciò che Renzi ha diviso».

Si spieghi meglio.

«L’elettore che non vota più il Pd e rifiuta il modello politico di Renzi o ha una proposta molto forte o non viene coinvolto. Se votassi a Milano avrei qualche problema».

Qual è il consiglio per Majorino o chi nella sinistra del Pd volesse correre alle elezioni del 2016??

«Studiare le mosse di Pisapia nel 2011. Faccia la sua partita al di là del Pd. Se c’è la rottura dello schema del 2011 proviamoci e condizioni­amo il Pd come fece il sindaco uscente e se le primarie sono depotenzia­te trasferisc­a la sua candidatur­a direttamen­te alle elezioni con la consapevol­ezza che nessuno è in grado di vincere al primo turno, poi al secondo turno si vedrà».

Cosa dice a Sel e alla sinistra?

«L’invito è quello di fare una riflession­e insieme alla luce del sole e trovare una strada».

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