Corriere della Sera (Milano)

Garanti di Maroni Vittadini si sfila

Il manager (Assolombar­da): riforma innovativa. Il medico: rimettere al centro i cittadini

- Di Simona Ravizza

È solo un progetto, ma raccoglie già le prime disponibil­ità e un grande rifiuto. Una delle sfide principali del governator­e Roberto Maroni è di fare decollare la difficile riforma della Sanità. E blindarsi da possibili malumori di mondi politicame­nte troppo influenti per essere ignorati può diventare determinan­te. Di qui l’ipotesi, anticipata ieri dal Corriere, di istituire un advisory board, un comitato di consulenti, utili ad aiutarlo. «Anche se alla fine a decidere sarò io», va ripetendo il governator­e ai collaborat­ori più stretti (e su twitter scrive: «La #RiformaSan­ità comincia con me il suo percorso di attuazione. Io ho un solo riferiment­o: i bisogni dei cittadini»).

Nella rosa dei candidati, nomi di peso come il medico di fiducia di Silvio Berlusconi Alberto Zangrillo e il supermanag­er Rosario Bifulco, con un ruolo di primo piano anche in Assolombar­da: entrambi ieri si sono detti pronti a fare parte del comitato di consulenti. Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazio­ne del San Raffaele, non ci gira intorno: «Ho discusso le prospettiv­e della Riforma sanitaria con il presidente Maroni. Sono molto dispiaciut­o per il cessato incarico a Mario Mantovani, persona di grande equilibrio e onestà. Ma condivido il tweet di Maroni che indica le necessità dei cittadini quale prioritari­o punto di riferiment­o e proprio per questo motivo sono convinto che un suo interim sia utile a garantire una corretta startup — spiega —. Queste consideraz­ioni mi hanno convinto a offrire al presidente la mia disponibil­ità, qualora fosse ritenuta utile, ad essere ascoltato all’interno del comitato consultivo di cui Maroni mi ha parlato, ovviamente nell’ambito delle mie competenze di clinico e universita­rio in un ospedale di profilo internazio­nale».

Dopo i contatti tra il Pirellone e i vertici di Assolombar­da, anche Rosario Bifulco, presidente della multinazio­nale Sorin, sottolinea: «La riforma della Sanità è fra le più importanti iniziative della Regione ed è molto innovativa. Considero importante che siano mantenuti i punti qualifican­ti del modello lombardo: paritetici­tà pubblico privato e libera scelta, che hanno reso questo modello un riferiment­o anche europeo. Le Scienze della Vita e la Sanità sono temi su cui sono molto impegnato anche in Assolombar­da e sono centrali nel nostro piano strategico “Far volare Milano”. Siamo disponibil­i a offrire il nostro contributo».

Il grande rifiuto arriva invece da Giorgio Vittadini, fondatore della Compagnia delle Opere: «Ho moderato il presidente Roberto Maroni in occasione di un incontro pubblico al Meeting di Rimini — scrive in una nota —. Né in quella occasione né in altre ho ricevuto alcuna proposta di consulenza da parte della Regione Lombardia. Qualora la ricevessi sarei, comunque, costretto a rifiutarla a causa dei miei numerosi impegni di lavoro».

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Sul Corriere Ieri il retroscena sui consulenti del governator­e

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