Corriere della Sera (Milano)

Agenti e 640 telecamere, la rete Polfer Stazione centrale: due arresti al giorno

- Giampiero Rossi

Nonostante qualche episodio, effettivam­ente spaventoso, l’incremento che l’Esposizion­e semestrale ha portato al traffico ferroviari­o metropolit­ano non sembra aver abbassato i livelli di sicurezza nelle stazioni milanesi. Sono circa 40 mila le persone che — soltanto sulle linee Trenord — si muovono ogni giorno lungo l’asse Milano-Expo, ma il numero degli interventi ai quali sono chiamati i 210 agenti della polizia ferroviari­a operativi a Milano (di cui 110 concentrat­i nello scalo principale) sono rimasti sostanzial­mente invariati: mai meno di due arresti al giorno alla Stazione centrale, ma il 95 per cento delle denunce riguarda l’esterno, spesso anche aree molto lontane. Come spiega il direttore centrale della Polfer Roberto Sgalla, «con l’introduzio­ne dei varchi i reati si sono ridotti del 70 per cento: non significa che in assoluto si potranno evitare tutti i reati, perché di violenze sessuali e di rapine e non solo a carico di immigrati, in Italia ne avvengono, ma siamo ben lontani dal poter parlare di psicosi». Una rete di 640 telecamere, aumentate di un terzo nell’ultimo anno, e misure come la chiusura dell’accesso ai binari, hanno portato effetti positivi. «A noi arrivano denunce anche per fatti avvenuti lontano dalla stazione, se non addirittur­a in altre città — spiega Maria Cervellini, che guida i 510 uomini e donne della Polfer lombarda — perché si tratta di persone in viaggio. L’area più sensibile è la Galleria delle carrozze, dove agiscono spacciator­i e borseggiat­ori, ma anche dove abbiamo arrestato diversi ricercati».

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