Corriere della Sera (Milano)

Le Guerre Stellari dell’Orchestra Verdi

L’orchestra, diretta da Simone Pedroni, esegue le musiche della celebre saga

- E.Pa.

Sarà un concerto da fantascien­za, guerresco e stellare. Stasera la Verdi vola dalla galassia della musica classica alla musica che ha scandito la saga galattica più popolare di ogni tempo: «Star Wars: a Musical Journey» raccoglie le colonne sonore composte da John Williams per i sei episodi di Guerre stellari.

«Per Williams il cinema è lo spettacolo popolare per eccellenza, come nell’800 era la lirica; quindi concepisce le sue musiche come un melodramma senza voci con tanto di leitmotiv, quelle che in Wagner sono i temi legati a personaggi e situazioni: ad Anakin e Luke Skywalker, alla principess­a Leila, all’Imperatore e alla Morte nera», spiega Simone Pedroni, pianista di levatura internazio­nale che per la prima volta salirà sul podio. «Ho diretto 29 concerti ma dal pianoforte, suonando e guidando l’orchestra da seduto, come si faceva ai tempi di Mozart; non inizio una nuova carriera ma dico il mio grazie a Williams, se sono musicista lo devo anche a lui. Quando ero piccolo mia mamma ascoltava sempre il 1° concerto di Ciajkovski­j, ma a me della musica non importava nulla; a 9 anni misi per caso sul giradischi i corali per organo di Bach, me ne innamorai e decisi di studiare organo; alle medie andai a vedere “Il ritorno dello Jedi” e rimasi in sala per tutte le tre proiezioni della giornata, e così feci il giorno dopo: non tanto per la storia ma per sentire quell’orchestra che suonava meraviglio­samente per due ore senza mai smettere. Lì conobbi la musica sinfonica». Non fu il solo, visto che le musiche di Star Wars vendettero più di 4 milioni di copie. «Impossibil­e pensare a questi film senza le note, soprattutt­o i primi due episodi risultereb­bero frammentar­i, slegati — prosegue Pedroni — Williams è molto libero nel suo linguaggio, a seconda della situazione opta per uno stile tardo romantico oppure per uno contempora­neo, più dissonante; qua e là risuonano echi di Stravinski­j e Prokofiev».

Se il tema di Luke, con la fanfara degli ottoni, è il più esaltante, «quello centrale è il tradimento di Anakin: si vende al male perché spera con i nuovi poteri di salvare la moglie, ma non è altro che un inganno dell’Imperatore. William così svuota la sua musica per sottolinea­re come l’Impero si regga sulla menzogna e quindi non potrà che essere destinato al crollo».

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Una scena del primo episodio della serie «Star Wars»Protagonis­ti

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