Quei vent’anni dell’Istituto per il Turismo

Una storia «tipicamente milanese». Un racconto che restituisce un volto di Milano — quello più dinamico, aperto, affacciato sul mondo e sulle novità — attraverso vent’anni di vita di una scuola: l’Istituto Tecnico Statale per il Turismo. Non un ventennio qualsiasi, perché tra gli anni Sessanta e gli Ottanta molte cose (forse troppe, o troppo velocemente) sono accadute e cambiate. E quella scuola è stata a suo modo protagonista delle vicende di quel periodo. È questo, in sintesi, il contenuto del film realizzato da Marco Manzoni, che sarà presentato alla Casa della Cultura giovedì (via Borgogna 3, ore 20.30, ingresso libero): «Storia dell’Istituto per il Turismo - Una storia milanese». Le voci narranti di questo racconto filmato sono tre: quella di Karin Andermann, insegnante e poi storica preside del secondo Istituto per il Turismo intitolato negli anni Ottanta a Pier Paolo Pasolini; quella dello stesso autore, Marco Manzoni, studente leader del movimento nella sua scuola negli anni Settanta; e infine quella di Franco Sarcinelli, insegnante e promotore della sperimentazione didattica del «Pasolini». Si parte con «La storia di Karin», dall’esilio con la famiglia di origine ebraica da Vienna all’Albania, prima occupata dai fascisti poi sotto la dittatura comunista, fino all’arrivo a Milano alla vigilia del boom economico. La seconda parte è dedicata alla storia della scuola, che negli anni Settanta viene intitolata alla memoria di Claudio Varalli, lo studente ucciso per strada da un neofascista nell’aprile 1975. Sono gli anni delle lotte degli studenti e del movimento operaio, al «Turismo» c’è grande vivacità culturale, con le prime embrionali esperienze di innovazione didattica che troveranno realizzazione nel nuovo istituto, il «Pasolini». (Gp. R.)