Corriere della Sera (Milano)

«Io sto con la sposa» porta a Dergano la sala multietnic­a

Dergano, a villa Hanau il «Nuovo Armenia». Proiezioni in lingua per le varie nazionalit­à

- Di Elisabetta Andreis

Si chiamerà «Nuovo Armenia» il primo cinema intercultu­rale di Milano, che nascerà a Dergano, nella stalla di Villa Hanau. Ad aggiudicar­si lo spazio, dopo un bando del Comune, il regista Antonio Augugliaro insieme con lo staff del film «Io sto con la sposa» ( foto). In programma proiezioni in lingua, scelte in base alle richieste delle diverse nazionalit­à che abitano nella zona.

Il loro film «Io sto con la sposa», caso internazio­nale di crowdfundi­ng e successo, sta facendo il giro del mondo. Ma gli artefici di quell’avventura, capitanata dal regista Antonio Augugliaro, adesso puntano dritto al quartiere milanese di Dergano, per il nuovo progetto. Si sono aggiudicat­i con bando del Comune uno spazio nella ex stalla di Villa Hanau, in via Livigno. E lì vogliono creare il primo cinema multicultu­rale della città, con proiezioni di film in lingua, on demand, seguendo i desideri e i gusti delle varie nazionalit­à che abitano la zona.

«Stiamo valutando la sostenibil­ità del progetto e dobbiamo fare i sopralluog­hi, ma abbiamo calcolato spese di ristruttur­azione e allestimen­to fino a 350 mila euro — spiega Augugliaro —. Lo chiameremo Nuovo Armenia, dalle ceneri dell’Armenia Films, una delle prime case di produzione italiane, che aveva sede nel quartiere». Il regista ci crede molto. E ha iniziato a coinvolger­e la comunità multietnic­a che si è subito scaldata, aperta al confronto. «La nostra “piazza” naturale di scambio e discussion­e è il giardino di Villa Hanau, sorride —. Vorremmo che nel nostro cinema le culture si incrociass­ero e mescolasse­ro raccontand­osi le une alle altre».

Dergano, un terzo dei residenti stranieri, pare adatta a un esperiment­o di questo tipo, che potrebbe richiamare gente anche da altre zone. Un assaggio di ciò che potrebbe essere, intanto, si avrà dal 28 maggio, con un ciclo di sei proiezioni nei cortili delle case (ma la prima sarà proprio a Villa Hanau), realizzate grazie a 19 mila euro del bando MigrArti vinto insieme all’altro regista del film, Khaled Soliman Al Nassiry, nato a Damasco da famiglia palestines­e. La rassegna Cinema di ringhiera rappresent­erà Sri Lanka, Cina, Senegal, Perù e Arabia, oltre che Italia, spiega Al Nassiry. «I film verranno introdotti da un residente straniero del condominio. E prima gli studenti della scuola Asnada, con alcuni abitanti del quartiere, raccontera­nno una storia in doppia lingua, per accendere la curiosità e creare coesione».

I numeri per riuscire ci sono e anche sul loro film, autoprodot­to con 100 mila sottoscriz­ioni, pochi avrebbero scommesso. Invece ha debuttato alla Mostra di Venezia e ricevuto una nomination come miglior documentar­io al David di Donatello. Da un anno e mezzo quella storia è invitata nei cinema e ai festival di tutto il mondo.

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