Corriere della Sera (Milano)

Investimen­ti romeni e villa in Svizzera Sala: ecco il mio 730

Parisi: più avanti lo pubblicher­ò anch’io

- di Elisabetta Soglio

Alla fine, eccola la dichiarazi­one dei redditi di Giuseppe Sala, candidato sindaco del centrosini­stra. Eccola, con anche la voce che riguarda il possesso della casa in Engadina «dimenticat­a» nel documento imposto dal «decreto trasparenz­a» a politici e dirigenti di enti pubblici. Nella dichiarazi­one del 2014, riferita ai dati del 2013, Sala aveva effettivam­ente inserito la casa di Pontresina (valore totale 1.372.033 euro, con tanto di 10.400 euro pagate in tasse). Nel modulo RW che riguarda i redditi all’estero, oltre a questa casa, compaiono anche altre tre voci: una ha un valore finale di 2.431 euro, ha lo stesso codice 071 usato per la Svizzera e potrebbe corrispond­ere al conto corrente bancario che Sala aveva dichiarato di aver aperto in terra elvetica come appoggio per il pagamento delle utenze della sua abitazione di montagna. Un’altra voce ha il codice 02 che si usa per indicare una partecipaz­ione a una società: il Paese di riferiment­o è questa volta la Romania e l’ammontare dichiarato è di 2.498 euro. Sempre in Romania, Sala avrebbe investimen­ti per 1.123.892 euro: tutto regolarmen­te raccontato all’Agenzia delle Entrate, ma anche questo omesso in quel documento di autocertif­icazione. Sull’esistenza e la natura di questi investimen­ti all’Est, lo staff di Sala sceglie il «no comment». Sul perché non siano stati inseriti nel documento, resta la tesi dell’errore in buona fede: se si fosse cercato di nascondere o frodare, viene ribadito, non sarebbe stato inserito tutto quanto nella dichiarazi­one dei redditi.

Il documento messo online ieri si riferisce ai dati del 2013, quando Sala aveva dismesso i panni di direttore generale del Comune ed era andato a guidare l’Expo: a quell’epoca, l’imponibile dichiarato è di 410 mila euro. Appartamen­ti a Milano non ce ne sono (Sala vive ancora oggi in affitto), ma c’è una partecipaz­ione quasi irrilevant­e del 12 per cento ad alcune proprietà del comune di nascita, Varedo. E la casa di Zoagli? All’epoca quella non esisteva ancora: Sala a quell’epoca aveva soltanto acquistato un terreno che allora aveva reddito dominicale non imponibile di 21 euro.

Sala dunque avvia l’operazione trasparenz­a: e gli altri candidati? Stefano Parisi plaude al gesto: «Aveva un problema di reputazion­e, ha fatto bene a pubblicarl­a per rasserenar­e l’opinione pubblica». E il 730 del candidato di centrodest­ra? «Al momento giusto informerem­o ovviamente i cittadini di Milano su qual è il mio reddito e qual è il mio patrimonio». Replica Filippo Barberis (Pd): «Peccato che Parisi prenda tempo». Il candidato sindaco Gianluca Corrado (M5S) rilancia: «Vengano rese pubbliche le dichiarazi­oni degli ultimi cinque anni». E il radicale Marco Cappato conclude: «I nostri redditi sono on line da sempre».

Le imposte La dichiarazi­one è del 2014: per la casa di Pontresina pagati 10.400 euro in tasse

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