Investimenti romeni e villa in Svizzera Sala: ecco il mio 730
Parisi: più avanti lo pubblicherò anch’io
Alla fine, eccola la dichiarazione dei redditi di Giuseppe Sala, candidato sindaco del centrosinistra. Eccola, con anche la voce che riguarda il possesso della casa in Engadina «dimenticata» nel documento imposto dal «decreto trasparenza» a politici e dirigenti di enti pubblici. Nella dichiarazione del 2014, riferita ai dati del 2013, Sala aveva effettivamente inserito la casa di Pontresina (valore totale 1.372.033 euro, con tanto di 10.400 euro pagate in tasse). Nel modulo RW che riguarda i redditi all’estero, oltre a questa casa, compaiono anche altre tre voci: una ha un valore finale di 2.431 euro, ha lo stesso codice 071 usato per la Svizzera e potrebbe corrispondere al conto corrente bancario che Sala aveva dichiarato di aver aperto in terra elvetica come appoggio per il pagamento delle utenze della sua abitazione di montagna. Un’altra voce ha il codice 02 che si usa per indicare una partecipazione a una società: il Paese di riferimento è questa volta la Romania e l’ammontare dichiarato è di 2.498 euro. Sempre in Romania, Sala avrebbe investimenti per 1.123.892 euro: tutto regolarmente raccontato all’Agenzia delle Entrate, ma anche questo omesso in quel documento di autocertificazione. Sull’esistenza e la natura di questi investimenti all’Est, lo staff di Sala sceglie il «no comment». Sul perché non siano stati inseriti nel documento, resta la tesi dell’errore in buona fede: se si fosse cercato di nascondere o frodare, viene ribadito, non sarebbe stato inserito tutto quanto nella dichiarazione dei redditi.
Il documento messo online ieri si riferisce ai dati del 2013, quando Sala aveva dismesso i panni di direttore generale del Comune ed era andato a guidare l’Expo: a quell’epoca, l’imponibile dichiarato è di 410 mila euro. Appartamenti a Milano non ce ne sono (Sala vive ancora oggi in affitto), ma c’è una partecipazione quasi irrilevante del 12 per cento ad alcune proprietà del comune di nascita, Varedo. E la casa di Zoagli? All’epoca quella non esisteva ancora: Sala a quell’epoca aveva soltanto acquistato un terreno che allora aveva reddito dominicale non imponibile di 21 euro.
Sala dunque avvia l’operazione trasparenza: e gli altri candidati? Stefano Parisi plaude al gesto: «Aveva un problema di reputazione, ha fatto bene a pubblicarla per rasserenare l’opinione pubblica». E il 730 del candidato di centrodestra? «Al momento giusto informeremo ovviamente i cittadini di Milano su qual è il mio reddito e qual è il mio patrimonio». Replica Filippo Barberis (Pd): «Peccato che Parisi prenda tempo». Il candidato sindaco Gianluca Corrado (M5S) rilancia: «Vengano rese pubbliche le dichiarazioni degli ultimi cinque anni». E il radicale Marco Cappato conclude: «I nostri redditi sono on line da sempre».
Le imposte La dichiarazione è del 2014: per la casa di Pontresina pagati 10.400 euro in tasse