Voto, Corrado chiude a Pisapia
La replica all’appello lanciato dal sindaco. Sala mette online il 730 di cinque anni
Gianluca Corrado, il candidato dei Cinque Stelle, replica all’appello di Pisapia rivolto all’elettorato grillino: «Sala è l’uomo di Renzi a Milano, l’alfiere del partito della Nazione. E il Pd oggi è il partito dove si rifugiano le lobby, gli affaristi, i poteri forti. Un tempo questo ruolo era di Forza Italia, oggi è del Pd di Renzi. E anche questo è indiscutibile. L’appello quindi lo faccio io e lo rivolgo agli elettori del centrosinistra: scegliete una forza che è garanzia di assoluta indipendenza rispetto a certi ambienti. Una forza credibile e libera da ogni condizionamento».
Intanto prosegue la polemica sulla trasparenza. Beppe Sala ieri ha pubblicato il suo 730 degli ultimi cinque anni, ma gli avversari puntano il dito: «Troppe amnesie».
Giuliano Pisapia ha fatto appello sul Corriere agli elettori grillini: al secondo turno non fatevi ingannare, centrodestra e centrosinistra non sono uguali.
Gianluca Corrado, candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle, cosa pensa delle parole del sindaco?
«A Pisapia intanto voglio dire che il bilancio dei suoi cinque anni di mandato non può essere considerato positivo per la città». Per quali ragioni?
«Non ha rispettato il suo programma. Cito solo due esempi. L’Expo era stato promesso
come un evento diffuso e sostenibile e invece s’è rivelato tutt’altro. E poi il tema della partecipazione, impegno totalmente disatteso».
Con Pisapia sindaco non ci sono state inchieste della magistratura né si segnalano zone d’ombra nel rapporto tra politica e affari. Almeno questo è indiscutibile e per voi da sempre questi sono temi centrali.
«Ma sotto questo punto di vista non c’è continuità tra Pisapia e Sala. L’uomo di Expo è l’uomo di Renzi a Milano, l’alfiere del partito della Nazione. E il Pd oggi è il partito dove si rifugiano
le lobby, gli affaristi, i poteri forti. Un tempo questo ruolo era di Forza Italia, oggi è del Pd. E anche questo è indiscutibile. L’appello quindi lo faccio io e lo rivolgo agli elettori del centrosinistra: scegliete una forza che è garanzia di assoluta indipendenza rispetto a certi ambienti. Una forza credibile e libera da ogni condizionamento». Meglio Parisi di Sala?
«Dal punto di vista personale, e sottolineo che si tratta di una mia opinione, Parisi è più capace e trasparente del suo avversario. Prendiamo la trasparenza, appunto. Sala si è dimenticato della casa in Svizzera, non mostra i conti di Expo. Ma è possibile? Dal punto di vista politico non ci sono grandi differenze. Se Parisi vincesse, sarebbe comunque ostaggio dei partiti della destra».
Dopo il primo turno farete quindi campagna per l’astensione?
«No, perché non si fa campagna per l’astensione. Io non voterò e lasceremo libertà di scelta ai nostri elettori». E come si divideranno i vostri elettori?
«Credo che più della metà non andrà a votare, ma non saprei dire gli altri. Peschiamo voti trasversalmente, da sinistra a destra».
Sceglierete tutti gli assessori attraverso un bando pubblico?
«L’intento è quello, dipenderà anche da come andrà la selezione. Solo due figure vorrei fossero scelte da me: l'assessore al Bilancio e quello alla Trasparenza e alla legalità». Chi sarà il vicesindaco?
«Sarà una donna, ma è troppo presto per indicare dei nomi».
Dopo il video con la canzoncina rap sono in cantiere altre sorprese da campagna elettorale?
«Abbiamo, un gruppo di creativi molto attivo, vedremo. Arriverà a Milano Alessandro Di Battista il 15 maggio. Vorremmo organizzare una biciclettata
in giro per la città, magari di sera, in stile critical mass».
È arrivato Di Maio e arriverà Di Battista, segno che forse Milano per gli stessi leader nazionali non è più la città cenerentola. Il milanese Dario Fo però ha messo a disposizione le sue opere per la raccolta fondi della campagna di Chiara Appendino, candidata di Torino. Perché?
«Forse Chiara gli è più simpatica di me. Ma non c’è nessun problema, comunque, il nostro budget è più che sufficiente».