Corriere della Sera (Milano)

Voto, Corrado chiude a Pisapia

La replica all’appello lanciato dal sindaco. Sala mette online il 730 di cinque anni

- Andrea Senesi

Gianluca Corrado, il candidato dei Cinque Stelle, replica all’appello di Pisapia rivolto all’elettorato grillino: «Sala è l’uomo di Renzi a Milano, l’alfiere del partito della Nazione. E il Pd oggi è il partito dove si rifugiano le lobby, gli affaristi, i poteri forti. Un tempo questo ruolo era di Forza Italia, oggi è del Pd di Renzi. E anche questo è indiscutib­ile. L’appello quindi lo faccio io e lo rivolgo agli elettori del centrosini­stra: scegliete una forza che è garanzia di assoluta indipenden­za rispetto a certi ambienti. Una forza credibile e libera da ogni condiziona­mento».

Intanto prosegue la polemica sulla trasparenz­a. Beppe Sala ieri ha pubblicato il suo 730 degli ultimi cinque anni, ma gli avversari puntano il dito: «Troppe amnesie».

Giuliano Pisapia ha fatto appello sul Corriere agli elettori grillini: al secondo turno non fatevi ingannare, centrodest­ra e centrosini­stra non sono uguali.

Gianluca Corrado, candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle, cosa pensa delle parole del sindaco?

«A Pisapia intanto voglio dire che il bilancio dei suoi cinque anni di mandato non può essere considerat­o positivo per la città». Per quali ragioni?

«Non ha rispettato il suo programma. Cito solo due esempi. L’Expo era stato promesso

come un evento diffuso e sostenibil­e e invece s’è rivelato tutt’altro. E poi il tema della partecipaz­ione, impegno totalmente disatteso».

Con Pisapia sindaco non ci sono state inchieste della magistratu­ra né si segnalano zone d’ombra nel rapporto tra politica e affari. Almeno questo è indiscutib­ile e per voi da sempre questi sono temi centrali.

«Ma sotto questo punto di vista non c’è continuità tra Pisapia e Sala. L’uomo di Expo è l’uomo di Renzi a Milano, l’alfiere del partito della Nazione. E il Pd oggi è il partito dove si rifugiano

le lobby, gli affaristi, i poteri forti. Un tempo questo ruolo era di Forza Italia, oggi è del Pd. E anche questo è indiscutib­ile. L’appello quindi lo faccio io e lo rivolgo agli elettori del centrosini­stra: scegliete una forza che è garanzia di assoluta indipenden­za rispetto a certi ambienti. Una forza credibile e libera da ogni condiziona­mento». Meglio Parisi di Sala?

«Dal punto di vista personale, e sottolineo che si tratta di una mia opinione, Parisi è più capace e trasparent­e del suo avversario. Prendiamo la trasparenz­a, appunto. Sala si è dimenticat­o della casa in Svizzera, non mostra i conti di Expo. Ma è possibile? Dal punto di vista politico non ci sono grandi differenze. Se Parisi vincesse, sarebbe comunque ostaggio dei partiti della destra».

Dopo il primo turno farete quindi campagna per l’astensione?

«No, perché non si fa campagna per l’astensione. Io non voterò e lasceremo libertà di scelta ai nostri elettori». E come si dividerann­o i vostri elettori?

«Credo che più della metà non andrà a votare, ma non saprei dire gli altri. Peschiamo voti trasversal­mente, da sinistra a destra».

Sceglieret­e tutti gli assessori attraverso un bando pubblico?

«L’intento è quello, dipenderà anche da come andrà la selezione. Solo due figure vorrei fossero scelte da me: l'assessore al Bilancio e quello alla Trasparenz­a e alla legalità». Chi sarà il vicesindac­o?

«Sarà una donna, ma è troppo presto per indicare dei nomi».

Dopo il video con la canzoncina rap sono in cantiere altre sorprese da campagna elettorale?

«Abbiamo, un gruppo di creativi molto attivo, vedremo. Arriverà a Milano Alessandro Di Battista il 15 maggio. Vorremmo organizzar­e una bicicletta­ta

in giro per la città, magari di sera, in stile critical mass».

È arrivato Di Maio e arriverà Di Battista, segno che forse Milano per gli stessi leader nazionali non è più la città cenerentol­a. Il milanese Dario Fo però ha messo a disposizio­ne le sue opere per la raccolta fondi della campagna di Chiara Appendino, candidata di Torino. Perché?

«Forse Chiara gli è più simpatica di me. Ma non c’è nessun problema, comunque, il nostro budget è più che sufficient­e».

 ??  ?? Grillino Avvocato di 39 anni. Di Messina, ha vissuto a Lipari fino alla maggiore età. Trasferito­si a Bologna dove si è laureato, vive a Milano dal 2002 con la compagna e i due figli
Grillino Avvocato di 39 anni. Di Messina, ha vissuto a Lipari fino alla maggiore età. Trasferito­si a Bologna dove si è laureato, vive a Milano dal 2002 con la compagna e i due figli

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