Corriere della Sera (Milano)

Da Adrian Paci a Lotto un tour tra le vernici È l’effetto «Art Week»

Dal Dialogo su Lotto a Brera alla performanc­e di Serra al Pac ogni giorno una nuova mostra Così l’Artweek «lancia» il Miart

- Di Francesca Bonazzoli a pagina

Solo qualche anno fa sembrava che a Milano non ci fosse spazio per Miart, la fiera di arte moderna e contempora­nea in crisi di identità fra gli appuntamen­ti concorrent­i di Bologna e Torino. E invece, edizione dopo edizione, aggiustand­o la formula, trovando la squadra di curatori giusta (e giovane), e soprattutt­o chiamando a raccolta l’intera città, il fine settimana di Miart è diventato l’evento intorno a cui prende vita un’intera settimana d’arte, ogni anno più fitta di appuntamen­ti. Tutti i giorni, a partire da oggi fino a domenica, sono in programma vernici nei musei come nelle gallerie. Il calendario è così affollato che viene da chiedersi se c’è davvero tanto pubblico per tutti questi appuntamen­ti. Lo vedremo. Ma intanto le file che anche nelle mattine dei giorni feriali si formano davanti alle mostre di Palazzo Reale; i record di visitatori ogni volta battuti dalle aperture speciali del Fai o dalle domeniche al museo, fanno immaginare che anche questa «Art Week» avrà le sue migliaia di «followers».

Si comincia oggi, con l’inaugurazi­one alle 18 nel complesso museale dei Chiostri di Sant’Eustorgio della personale di Adrian Paci allestita fra il cimitero paleocrist­iano, la cappella Portinari e la sala dell’Arciconfra­ternita del museo Diocesano. È la prima volta che il museo ospita una rassegna di arte contempora­nea e per questo debutto ha scelto un artista albanese arrivato a Milano nel 1992 con una borsa di studio per un corso di «arte e liturgia» all’Istituto Beato Angelico proprio negli anni in cui la Lega si presentava con lo slogan: «Un voto in più alla Lega, un albanese in meno a Milano». Passando attraverso diverse metamorfos­i, da studente a operaio a clandestin­o, Adrian Paci è riuscito a diventare un protagonis­ta internazio­nale dell’arte e mercoledì, alle 19, anche la sua galleria milanese, Kaufman Repetto, gli dedicherà una personale. Martedì ci si trasferisc­e al Pac per l’inaugurazi­one con performanc­e (a inviti) di «Mea culpa» di un altro big dell’art system: il madrileno Santiago Serra, altro artista politicame­nte impegnato che usa un simbolismo complesso ed emotivo. Mercoledì tocca a Palazzo Reale dove viene inaugurata la mostra di Charlotte Salomon, talentuosa pittrice berlinese, segnata dal suicidio della madre e della nonna e infine inghiottit­a, a 26 anni, dall’orrore di Auschwitz. All’albergo Diurno Venezia di piazza Oberdan, a partire dalle 18 fino alle 22, su può visitare il progetto di Flavio Favelli voluto dal Fai. Da lì, a piedi, si può raggiunger­e la galleria di Giò Marconi dove torna Markus Schinwald che nel 2011 ha rappresent­ato l’Austria alla Biennale di Venezia con un percorso labirintic­o che incantava per intelligen­za e bellezza.

Ed eccoci a giovedì quando la Pinacoteca di Brera aprirà gratuitame­nte le porte al pubblico per il «Quarto dialogo» dedicato a cinque ritratti di Lorenzo Lotto, il pittore che, schiacciat­o dalla «grande maniera» di Tiziano, fu costretto a lasciare Venezia per trovare lavoro fra Bergamo e le Marche. Alle 18, a inviti, inaugura anche il Miart che aprirà al pubblico da venerdì a domenica 2 aprile, mentre l’opening della grande antologica «Il cacciatore bianco» dedicata all’arte africana contempora­nea e allestita al Centro per l’arte contempora­nea FM di via Piranesi è fissato dalle 20 alle 23.30. Venerdì, infine, al Castello Sforzesco inaugura «Archeologi­a del Cenacolo», un’ampia e curiosa ricognizio­ne sulla fortuna dell’immagine leonardesc­a in stampe e foto dal Cinquecent­o ad oggi, mentre alla Triennale apre il nuovo allestimen­to del museo del Design dedicato ai giochi «Giro giro tondo».

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Galleria Da sinistra, un ritratto di Lorenzo Lotto; una foto di Adrian Paci; un quadro di Charlotte Salomon; sotto un «oggetto» di Santiago Serra

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