Corriere della Sera (Milano)

E Sala lancia il «patto della socialità»

Invito a fondazioni, sindacati, terzo settore: si cambia passo Crescono le adesioni alla marcia antirazzis­ta del 20 maggio

- Di Maurizio Giannattas­io ed Elisabetta Soglio

Una sferzata e insieme un’iniezione di entusiasmo. Il giorno dopo la visita di Francesco, la città si rimbocca le maniche. Ci prova il sindaco che lancia il «patto della socialità» con le forze della città e insieme a Majorino e a Emma Bonino rilancia la marcia del 20 maggio per l’accoglienz­a. Piano contro la povertà infantile della Fondazione Cariplo.

È stata un sferzata e insieme un’iniezione di entusiasmo. Il giorno dopo la visita di papa Francesco, la città si rimbocca le maniche. Le parole, i gesti e soprattutt­o i luoghi scelti dal pontefice (le Case bianche di via Salomone, il carcere di San Vittore) sono un richiamo forte al mondo delle istituzion­i e della politica a cui viene chiesto di mettere una marcia in più. Ci prova il sindaco Beppe Sala che dopo aver ringraziat­o forze dell’ordine, volontari e ghisa, lancia il patto della socialità con tutte le forze vive della città: «Questa visita del Papa e le sue parole ci chiedono di cambiare passo rispetto al nostro impegno nella città — ha detto il primo cittadino —. Fin qui abbiamo affrontato il tema delle periferie pensando ad interventi nei settori della casa e della mobilità, anche perche si tratta di specifiche competenze dell’amministra­zione comunale. Ma ora serve un patto fra istituzion­i perche dobbiamo passare alla fase della socialità. A giorni inviterò a Palazzo Marino i rappresent­anti dei corpi intermedi, del terzo settore, delle fondazioni, del sindacato perché tutti insieme possiamo avviare una strategia unitaria, partendo ciascuno dalle proprie competenze e possibilit­à».

Per Palazzo Marino la traduzione del «patto della socialità» in azioni concrete ha già due possibili declinazio­ni: dalla possibilit­à di agevolare con incentivi l’apertura di negozi nelle zone periferich­e, alla diffusione dei modelli positivi di esperienze già esistenti come il centro anziani di via Appennini che potrebbe essere replicato in tutti i municipi. Ma sono solo esempi perché tutti gli attori saranno chiamati a fare la loro parte e a presentare la loro proposta. E c’è già chi si è mosso: «Gli amici della Triennale» si sono offerti per un progetto sulle periferie.

Sull’altro fronte, quello dell’accoglienz­a, il sindaco si impegnerà a coinvolger­e i suoi colleghi di tutta Italia nella marcia del 20 maggio di cui ancora ieri ha parlato con Emma Bonino e con l’assessore Pierfrance­sco Majorino: «La marcia sta conquistan­do adesioni su adesioni — spiega l’assessore al Welfare —, abbiamo diverse conferme significat­ive e un impegno del Forum del Terzo Settore. C’è quella del sindaco di Lampedusa, di Carlin Petrini, Claudio Bisio, Carlo Feltrinell­i. Come ha detto Bergoglio bisogna abbracciar­e i confini e superare i muri che generano i ghetti anche all’interno delle città. Ma c’è anche bisogno di riscatto sociale. Sconfigger­e l’idea che mette contro stranieri e poveri italiani. E questo lo si fa con uno scatto ulteriore, lottando contro la povertà e con il sostegno al reddito. Con Fondazione Cariplo stiamo lavorando per fare un fondo comune pubblico-privato contro la povertà».

Ed eccolo il piano. Una delle eredità della visita di Francesco è il progetto triennale per combattere la povertà infantile a Milano: obiettivo è raccoglier­e 25 milioni, 20 dei quali già sul piatto (dodici di Fondazione Cariplo, cinque della Fondazione Vismara e tre di Intesa Sanpaolo). Gli altri 5 dovrebbero arrivare dal Comune. Nel breve incontro a San Siro, in rappresent­anza dei partner del progetto, Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo che ha promosso il progetto e Paolo Morerio, presidente della Fondazione Vismara, hanno consegnato al Santo Padre la simbolica pergamena con la scritta «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». La delegazion­e ha anche consegnato al Pontefice una stola realizzata dai bambini del Nido dei Bimbi, l’asilo aziendale di Intesa Sanpaolo, che suggella una simbolica sensibilit­à e condivisio­ne legate ai temi dell’infanzia.

Un’altra eredità della visita del Papa riguarda le periferie. Al lavoro c’è l’assessore Gabriele Rabaiotti: «Il messaggio è chiaro: esiste una sola città, non c’è più una parte in ombra e una parte in luce. Noi abbiamo la volontà e la determinaz­ione di continuare il nostro lavoro di risanament­o delle periferie ma ci scontriamo con il fatto che i tempi per gli interventi sono lunghi. Il nostro dovere è tenere alta la tensione lavorando sui servizi che mancano». Tra pochi giorni il Comune indirà un bando di 540 mila euro rivolto a associazio­ni, cooperativ­e, per favorire iniziative formative, culturali, sociali, sportive, di prossimità nei cinque ambiti strategici delle periferie milanesi.

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