Tiro incrociato sul regolamento per la Darsena
Tiro incrociato sul regolamento della Darsena e sul bando per la piattaforma galleggiante. Il regolamento inizia oggi il suo iter di discussione in Consiglio comunale, dove sono stati depositati un centinaio di emendamenti. Non della sola opposizione (Lega e Forza Italia) che si proclama contraria «alla trasformazione della Darsena in un gigantesco luna park». Nella maggioranza, l’area critica è rappresentata dalla Lista Sala il cui no alla piattaforma galleggiante va di pari passo con la bocciatura di regole «che valgono per il solo specchio d’acqua — dice Elisabetta Strada — e dimenticano tutto ciò che sta attorno, inclusi i due Navigli». Cresce in parallelo l’opposizione sul territorio: il no a una piattaforma (seppure con concessione sperimentale e di 3 anni) già espressa dal Comitato Navigli ottiene l’appoggio di Italia Nostra e degli Amici dei Navigli e, sabato, l’associazione «Svendesi in Darsena» ha iniziato un volantinaggio a tappeto.
L’onorevole Mariastella Gelmini (FI) ha avviato una campagna contro «la Darsena-palcoscenico per la movida e macchina mangiasoldi a beneficio del Comune» attraverso il proprio profilo Facebook. Tre emendamenti li ha presentati Basilio Rizzo, di Milano in Comune: «Meglio sarebbe se regolamento e bando venissero ritirati». Molto critico è Franco D’Alfonso, perché «la competenza portuale è data al Comune dalla Regione, con la quale va fatto un accordo». Oltre che «per il coinvolgimento tardivo dei municipi» che s’affacciano su Darsena e Navigli. Mentre al momento la sola certezza è che «Navigli Scarl è stata congedata e dunque per ora non si naviga», sottolinea il leghista Alessandro Morelli. Il Municipio 1, nel poco tempo utile per esaminare le carte, ha alzato più d’un paletto: dalla mezzanotte come limite orario per manifestazioni/eventi, all’eliminazione della concessione d’ormeggio di lungo periodo fino allo stop ai natanti inquinanti. Per il prossimo fine settimana gli azzurri organizzano gazebo sui Navigli e il capogruppo Gianluca Comazzi aggiunge: «È bene che da subito il Comune istituisca un presidio fisso della polizia locale».