Corriere della Sera (Milano)

La trilogia noir di Giorgio Ganzerli

- Livia Grossi

Arriva sul palco con la sigaretta in bocca e la voce roca e in un attimo ti trovi catapultat­o nel suo mondo, fatto di omicidi, colpi di scena e donne fatali. È l’ispettore Mariani, alias Giorgio Ganzerli, l’autore di «Un’accetta piantata nel cervello», il primo capitolo della sua ironica trilogia noir, stasera e domani al Teatro Verdi (via Pastrengo 16, ore 20.30, 10-20). In scena tre storie per tre generi diversi, giallo, rapina e spy story, «fotografie tratte dalla cronaca per raccontare il nostro mondo che si da un gran daffare ad essere normale, e normale non è». S’inizia stasera con il giallo dell’avvocato Gironi, la classica persona «seria e tranquilla», con una vita sotterrane­a iper movimentat­a; tra una testimonia­nza di un’ex impiegata che fa lap dance e un losco figuro che spaccia coca con un drone, altri cadaveri verranno trovati con un’accetta piantata nel cervello. «Ciò che m’interessa è ironizzare senza giudizio sulle stranezze della vita di tutti giorni», afferma l’autore. Personaggi normalment­e bizzarri insomma, i protagonis­ti della sua trilogia: per «Una tranquilla rapina in banca» c’è Giulio Fracassi, un ex attivista politico che diventa rapinatore ed eroe del web ( 27 e 28 aprile), mentre nella spy story «Assetati d’amore» (29-30 maggio), l’incontro tra un intercetta­tore e una addestratr­ice di aquile per cacciare droni.

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Protagonis­ta Giorgio Ganzerli

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