Corriere della Sera (Milano)

Mensa, uno su tre non paga la retta

Rette quasi raddoppiat­e per sanare il buco. Le proteste e la lettera del sindaco

- Di Marco Mologni

Allarme e proteste a Limbiate, dove una famiglia su tre non paga la mensa scolastica. Per far fronte al mancato incasso di 500 mila euro il Comune ha deciso di aumentare le rette anche a chi paga regolarmen­te.

Seicento famiglie a Limbiate non pagano la mensa scolastica. In pratica è inadempien­te un nucleo familiare su tre. Un esercito di evasori che ha creato un buco nel bilancio di oltre 500 mila euro. Tanti, tantissimi soldi che, sommati a quelli di chi non versa nemmeno la retta dell’asilo nido e dello scuolabus, portano il deficit a un milione e 138 mila euro. Un record che ha fatto sobbalzare sulla sedia il sindaco di Limbiate, Antonio Romeo (centrodest­ra). E lo ha spinto a scrivere una accorata lettera ai genitori, invitandol­i a pagare servizi così importanti. La richiesta, giunta nei giorni scorsi in 1.500 case, è stata necessaria anche per spiegare le conseguenz­e di questo malvezzo: l’ufficio Scuola, infatti, è stato costretto ad aumentare il costo del servizio per sanare il buco. E la scure ha colpito in particolar­e le fasce più deboli: il buono pasto per le famiglie con «Isee» al minimo è quasi raddoppiat­o, passando da 1,10 a 1,90 euro.

«Vi parlo con il cuore in mano — non ha esitato a scrivere il sindaco Romeo —: per assicurare ai vostri figli un servizio di qualità, siamo stati costretti ad aumentare le rette». Nella città, che ha poco più di 35 mila abitanti, l’evasione dalle tasse scolastich­e è un problema annoso, che mai si è riuscito a risolvere. Limbiate, tra l’altro, detiene il record in Brianza per l’abbandono della scuola dell’obbligo e quello della più bassa scolarità: il 41 per cento ha solo la licenza media, il 32 per cento si è fermato a quella elementare e meno del 3 per cento è laureato. Qui c’è anche il reddito medio più basso della provincia di Monza: circa 19 mila euro all’anno pro capite, poco più della metà di quanto dichiara invece un cittadino della ricca Vedano al Lambro, per fare un esempio.

Il documento del sindaco ha provocato però polemiche roventi. A contestare Romeo sono proprio i papà e le mamme degli studenti che hanno sempre pagato: «È inammissib­ile — protesta un genitore —: ogni anno verso la quota puntuale, e ora mi tocca pagare anche per chi non paga. Non mi pare giusto. Il sindaco farebbe una figura migliore se si impegnasse invece a punire gli evasori». Il sentimento è condiviso e le proteste si stanno diffondend­o. L’aumentare la retta della mensa per sanare il rosso alla relativa voce del bilancio invece che perseguire chi, anche non in stato di indigenza, ma per semplice scelta opportunis­tica evita di pagare la tassa, rischia di diventare un boomerang per l’amministra­zione.

Rincara la dose il comitato «Più Limbiate» che, anch’esso, accusa il sindaco Romeo di colpire chi versa già in uno stato di disagio: «Gli aumenti colpiscono in modo molto forte le famiglie più deboli, mentre per le più ricche il ritocco è di appena il 7 per cento. Nessun impegno invece contro gli sprechi».

Ma il sindaco è pronto alla replica di fronte a questi attacchi, per altro ovviamente previsti: «Ogni anno il Comune di Limbiate spende due milioni e 603 mila euro per asilo nido, scuolabus e mensa scolastica e ne incassa appena un milione e 465 mila — dice —. Mi pare quindi che i numeri parlino da soli».

Le perdite Seicento gli evasori e rosso di 500 mila euro nel bilancio. Nel mirino anche nido e scuolabus

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