La Brigata ebraica in piazza: ingiusti i cortei sotto scorta
Spunta il presidio anti-Israele. I referenti della Comunità in questura
Le bandiere della Brigata ebraica sfileranno nel corteo del 25 aprile. Ben protette tra le organizzazioni sindacali, la Cgil in particolare, e i militanti del Pd. Come accade da quindici anni. Mentre a Roma la Comunità ebraica rinuncia a sfilare e la spaccatura con l’Anpi scatena polemiche e reazioni a catena, sotto la Madonnina non c’è timore per le contestazioni, che si ripetono sin dalla prima volta in cui la bandiera bianca e azzurra con la stella di David al centro comparve nella giornata che celebra la Liberazione dal nazifascismo.
A preoccupare, piuttosto, è il fatto che i contestatori non saranno solo in piazza San Babila. Alcuni, come il Movimento Bds (che boicotta Israele), avrebbero avuto dalla questura l’autorizzazione a sfilare. Lo spiega Milo Hasbani, che con Gabriele Besso divide l’onere della presidenza della Comunità milanese e oggi incontrerà il questore: «Vedo cambiato il 25 Aprile. Sta entrando molto la politica. C’è chi sfila contro di noi. E noi dobbiamo stare in corteo scortati dalla digos e dai carabinieri. Non siamo liberi. È normale?». Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità, ricorda che «nel 2003 sfilammo in una decina di persone come Brigata Ebraica». Poche bandiere, non diedero nell’occhio. Fecero notizia, invece, l’anno successivo e da allora la contestazione al passaggio è diventata routine. La storia di quei cinquemila soldati, tra i primi a sfondare la linea Gotica, era una storia piccola, soprattutto italiana. «Perché non avremmo dovuto ricordarla?» aggiunge Romano. Era stato il giornalista americano Howard Blum, corrispondente del New York Times e vincitore di due premi Pulitzer, a ricostruirla due anni prima.
Il presidente provinciale Anpi, Roberto Cenati, aggiunge che «da quest’anno la Comunità ebraica è stata coinvolta nel Comitato permanente antifascista che organizza il corteo del 25 Aprile dal 1969 e del quale fanno parte organizzazioni sindacali, partiti politici, associazioni». Nei giorni scorsi Cenati aveva rivolto un appello affinché «Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, sappia isolare e respingere ogni tipo di inaccettabili contestazioni all’indirizzo della Brigata ebraica» e poi aveva invitato «i presidenti di sezione e i nostri iscritti a non aderire all’appello del Bds che probabilmente circolerà nei prossimi giorni». Martedì, con la bandiera dell’Europa o indossando qualcosa di blu, sfileranno anche i tanti che aderiscono al movimento «Noi Patrioti europei». Il corteo partirà alle 14.30 da corso Venezia per arrivare in piazza Duomo per il comizio, al quale prenderà parte il presidente del Senato Pietro Grasso.
Davide Romano Perché non dovremmo ricordare quei cinquemila soldati?