M5S «irrompe» al Cannabis day Salvini attacca
Gli agenti arrivano quasi subito a interrompere la «sfida»: mentre alcuni militanti radicali distribuiscono ai passanti semi di canapa, nella giornata mondiale della cannabis, Marco Cappato ne ha appena piantato simbolicamente un paio in un fazzoletto di prato all’ombra del Pirellone. «Hanno fatto il loro dovere — commenta imperturbabile l’esponente radicale (nella foto) — ma noi chiediamo la legalizzazione, l’obiettivo è liberare le forze dell’ordine in futuro da un inutile carico. E queste sono le ultime settimane utili perché il Parlamento possa discutere la legge sulla cannabis, altrimenti si dovrà attendere, essendo vicina la fine della legislatura». Il centrodestra protesta — «Iniziativa dannosa e inopportuna» — e mette nel mirino anche la «Hemp Fest» che sempre ieri apriva i battenti a Lambrate e il sindaco Beppe Sala, reo di non essersi speso per vietare l’evento e di aver confessato di aver fumato uno spinello in gioventù. Intanto, all’apertura dei cancelli ai Lambretto Studios sono già in tanti ad attendere: giovani e meno giovani. Dentro, si fa notare il grande banchetto dei Cinque Stelle, firmatari di un progetto di legge sulla coltivazione della canapa industriale: sono due parlamentari (Loredana Lupo e Giuseppe L’Abbate) a presentare i corsi di coltivazione. «Pd e M5S hanno evidentemente come priorità farsi due canne», commenta il leader leghista Matteo Salvini. I colleghi Marco Rondini e Paolo Grimoldi presentano un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere se, «essendo a conoscenza della situazione, non intenda verificare se sia stata rispettata la legge».