Corriere della Sera (Milano)

Un diario partigiano con musica dal vivo

- Livia Grossi

«Eros Sequi, un intellettu­ale che ha lasciato la cattedra d’insegnante per diventare partigiano nelle file di Tito, e dichiarare con coraggio che non tutti gli italiani erano fascisti». L’attore Valerio Bongiorno è in scena con «Eravamo in tanti» , versione teatrale del diario scritto dallo stesso Sequi, in scena stasera allo Spazio Banterle con la musica di Luca Garlaschel­li (Corsia dei Servi, 4, ore 20.30, 12 euro). «Sequi era un poeta, storico della letteratur­a», sottolinea Valerio Bongiorno, «un uomo colto che dopo l’8 settembre 1943, con il suo cappottone nero entrò nelle file della resistenza jugoslava per dare il suo contributo alla liberazion­e dal nazifascis­mo, nel suo diario scriveva: “nei primi tempi mi pesava esser fra gente d’altra lingua, ma ora voglio troppo bene a questi miei compagni che mi hanno insegnato quel poco che ormai capisco della vita e degli uomini, dal barbierino zagabrese al contadino serbo di Kolari Selo, ho fatto un corso accelerato di umanità”». Un testo scritto con un linguaggio alto «che riesce a trasformar­e il dramma della guerra in poesia», pagine recentemen­te riscoperte dall’associazio­ne Culturale Cultural Box. «La vita di quest’uomo è un esempio importante per le nuove generazion­i», conclude l’attore, «si sente l’orgoglio delle scelte compiute, senza mai tralasciar­e la profondità dei sentimenti».

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Il musicista Luca Garlaschel­li

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