Corriere della Sera (Milano)

Mazzetta sul conto sbagliato: via da casa

Lonate, la tangente accreditat­a per errore alla convivente di Rivolta. Lei lo caccia

- Di Roberto Rotondo

Dalle 166 pagine di ordinanza del giudice che ha portato in cella il sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta (e messo nei guai il fratello Fulvio e la convivente Orietta Liccati) emerge una intercetta­zione che per gli inquirenti è la prova dell’accordo sul giro di mazzette. Parlando con l’imprendito­re Massimo Zocchi, il sindaco confessa che per colpa di un bonifico legato a un favore e finito sul conto della sua compagna lei si è infuriata e lo ha buttato fuori di casa.

Mazzette (presunte) e crisi di coppia. È quanto emerge nell’indagine per corruzione della Procura di Busto Arsizio, che ha portato all’arresto del sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta. Nelle 166 pagine dell’ordinanza del gip compaiono intercetta­zioni in cui scoppia una crisi familiare a causa di questo delicato argomento. Il sindaco arrestato Danilo Rivolta nel giugno del 2016 racconta al telefono che la compagna lo ha cacciato di casa perché un pagamento ricevuto da un imprendito­re, che gli inquirenti consideran­o una tangente, viene fatto passare dal conto della donna a sua insaputa. Apriti cielo: Orietta Liccati, a sua volta assessore al territorio di Gallarate dal luglio 2016 (oggi è indagata e si è appena dimessa) accusa il sindaco e il fratello di essere due incompeten­ti, e allontana il fidanzato per qualche giorno dalla sua abitazione. Una crisi «coniugale», che nasce però da un pasticcio su delicate operazioni effettuate in conflitto di interessi.

È l’11 maggio del 2016 e il sindaco Danilo Rivolta (contrasseg­nato come R) chiama l’imprendito­re Massimo Zocchi (indicato come Z), coinvolto nell’affare per lo sblocco di un capannone industrial­e di via Col di lana, e confida tutto il suo scoramento. «(R):….Mi ha buttato fuori di casa. (Z): No… ma davvero? (R):…Si. (Z): Ma perché? Ma per questa roba qua?(R): Si… che noi siamo pazzi, che lei non vuole avere a che fare con noi… che lei non vuole essere messa in mezzo a certe cose». E ancora: «…praticamen­te mi ha buttato fuori di casa… ma tu non sai cosa me ne ha dette… che insulti… che siamo una manica di incompeten­ti… mi sono ripreso un attimino adesso che sono venuto via dall’aeroporto che ero cadaverico…».

La vicenda riguarda la compravend­ita di un capannone interessat­o da diversi abusi edilizi in cui lo studio del fratello di Rivolta è progettist­a. Secondo le accuse il sindaco asseconda gli interessi privati della Sviluppo Malpensa srl (che vende) e poi della Pinza spa (che acquista). In cambio avrebbe intascato decine di migliaia di euro, ma sul versamento di 13.800 euro, divisa in cinque tranche da 2.600 euro, si innesta la lite familiare. Il versamento della prima presunta mazzetta sul conto della donna lascia il sindaco di stucco per la reazione della compagna. L’imprendito­re Zocchi lo rincuora e gli spiega che anche la Liccati ha fatto degli errori. Il sindaco si confida e la vicenda assume toni personali delicati. «Io adesso stasera non so come c... devo andare a casa». Zocchi lo difende: «Tutto è nato… perché la sua amica non ha combinato niente… è questo il punto di partenza… perché noi eravamo già d’accordo… e poi abbiamo dovuto trovare una soluzione… giusto?». E ancora: «Pronto… ti dicevo visto che tutto è nato dal casino della sua amica… c’era un’altra soluzione? …doveva tirarla fuori…». Il sindaco sembra riaversi. «Gliel’ho detto, io gli ho detto ma tu stai continuand­o a criticarmi, gli ho detto, ma tu avevi una soluzione, dovevi dirmela…». La conclusion­e dell’amico imprendito­re è benevola: «Esatto sì… sono bravi tutti dopo…».

È in questo passaggio che emerge come il sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta e la compagna Orietta Liccati avessero già avuto un’idea di come utilizzare la somma, ossia acquistare, verosimilm­ente, un nuovo arredo per il soggiorno.

Danilo Rivolta spiega: «Perché poi alla fine gli… cioè ma gli ho detto, ma scusa, sta roba doveva essere utilizzata per fare una cosa… che era per finire il soggiorno… che ti arrivano sul tuo conto o arrivano su… cioè io non riesco… ma guarda fra ehh… te l’ho detto c’ho il mal di testa». Alla fine però la questione si sistema e quando tutti i protagonis­ti riescono a ottenere dalla banca lo storno del bonifico, l’imprendito­re telefona al sindaco e gli comunica con un linguaggio cifrato: «I tir sono partiti e poi sono stati richiamati». In quel momento gli intercetta­ti tirano un sospiro di sollievo: la fidanzata del sindaco si è calmata, ma l’episodio, per il pm Luigi Furno, prova che sono tutti d’accordo. Orietta Liccati, secondo le accuse, accetta con Danilo Rivolta la promessa dell’imprendito­re Massimo Zocchi di una somma di denaro per il permesso di costruire in sanatoria che il sindaco gli ha fatto illecitame­nte conseguire. Il sindaco, in un altro passaggio, chiede dal telefono agli amici di fare in fretta «sennò stasera l’Orietta mi ammazza». Inoltre lui e la fidanzata avrebbero anche parlato dello scontro con la dirigente della polizia locale Maria Cristina Fossati, che si rifiutò di bloccare i vigili per gli abusi edilizi nel capannone delle tangenti. La compagna del sindaco lo consiglia così: «Adesso però la partita la si gioca sul serio… cioè… non si può andare avanti». E sempre riferendos­i a un avvertimen­to definitivo da lanciare alla vigilessa afferma: «Bisogna procedere, dentro o fuori». Il sindaco segue la stessa linea di condotta e decide di procedere contro i dirigenti che non piegano la schiena. La dirigente viene rimossa. Ma dalle denunce dei dipendenti comunali onesti nasce l’indagine che porterà il sindaco in cella.

Danilo Rivolta

Mi ha buttato fuori... dice che noi siamo una manica di incompeten­ti Mi ha coperto di insulti

L’imprendito­re Zocchi

Tutto è nato perché la sua amica non ha fatto niente. Se aveva un’altra soluzione doveva dirla

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(Fotogramma) Complici La compagna del sindaco Orietta Liccati e Fulvio Rivolta, fratello di Danilo, entrambi indagati
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L’ordinanza La richiesta di misure cautelari emessa dal gip sul giro di tangenti a Lonate Pozzolo che ha visto finire in carcere il sindaco Rivolta

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