Un lavoro agile per 238 imprese
Pc connessi da casa al parco e dal bar: parte la settimana del lavoro agile (e taglia il traffico)
Al via la Settimana del lavoro agile promossa dal Comune. Il numero delle adesioni all’iniziativa ha raggiunto quota 238 imprese. I vantaggi dello smart working dal punto di vista di imprese e lavoratori.
Piace a chi lavora, rende le aziende più competitive. Il lavoro agile è un’«innovazione potente», dice il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Marianna Madia, intervenuta a Milano in occasione del via alla «Settimana del lavoro agile» promossa dal Comune. Per l’edizione di quest’anno il numero delle adesioni all’iniziativa è volato a quota 238. Tante sono le realtà di ogni dimensione, tra aziende, enti, associazioni e sindacati interessati a far sperimentare ai propri lavoratori questa modalità di lavoro. Il capoluogo ha fatto da apripista. Laddove lo smart working è entrato stabilmente, a volte come benefit aziendale, si registrano meno malattia e meno casi di assenteismo e più produttività. Si lavora da casa, dal bar, dal parco, da un ufficio decentrato.
Alla settimana partecipano 72 coworking (erano 44 nel 2016) e sono arrivate adesioni da altre otto regioni, dal Piemonte alle Marche. Incalcolabile il tempo risparmiato negli spostamenti casa-lavoro. In un solo giorno, si è calcolato che nella sola Milano si possono risparmiare quasi 60 mila chilometri percorsi con mezzi privati a motore. Sono trascorsi quattro anni dalla prima giornata del lavoro agile, ha ricordato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Cristina Tajani, e «siamo arrivati a questa edizione avendo una legge, un quadro di riferimento stabile». Il Comune partecipa alla giornata con 325 dipendenti. Ora si attende una direttiva che consentirà anche a chi lavora nel pubblico di sperimentare il lavoro agile «senza penalizzazioni nell’avanzamento di carriera».