IL VIA VAI AL MONTE STELLA E IL BISOGNO DI CONTROLLI
Caro Schiavi, Sabato pomeriggio. Dopo un temporale. Colori stupendi, torna il sole. Abito in zona San Siro, molti escono con bambini, a piedi o in bicicletta. Famiglie a spasso a godersi un crepuscolo stupendo. Anche io imbocco a piedi la via Terzaghi con mia moglie e il nostro cane. Ogni 20 metri una ragazza, vestita anzi svestita, esageratamente, fa bella mostra di sé al bordo della via. Saranno più meno due dozzine, conciate così, sulla strada. Un padre e due bambini sulla biciclettina con le rotelle passano di fianco. Non so cosa dirà il padre a questi bambini. Siamo davanti alla scuola Martin Luther King. Scuola elementare. Piu avanti c è un asilo. Ancora oltre una media. Poi l’ostello di Milano. Queste ragazze sconce occupano in pianta stabile anche tutte le fermate della linea 68. Mia moglie dice che è cosi tutti i giorni a tutte le ore. Dalla mattina alla sera. Sempre indecentemente mezze nude, con le mutande e altro in brutta mostra. Sento parlare una di loro, seminascosta da un cespuglio, parla straniero, da paese dell’Est, che io frequento per lavoro da anni e dove non ho mai, ripeto mai, visto nulla di simile e di così indecente. Nella nostra zona ci sono comandi di vigili, polizia, carabinieri. Basterebbe stare appostati 10 minuti per sorprendere clienti ma soprattutto chi le sfrutta. Lo capisco io, basta solo vedere le auto e i tipi loschi parcheggiati alla montagnetta, il nostro Monte Stella. Invece mai nulla, queste ragazze e chi probabilmente le sveste in questo modo non temono niente e nessuno. Noi italiani permettiamo tutto e troppo, lasciamo anche che la normale decenza sia sparita da una strada normale di Milano a ore normali. Anche questa secondo me è una violenza che deve essere combattuta con tutti i mezzi e le leggi che abbiamo e non continuare a far finta di niente.
Caro Pazzi, la prostituzione nella zona del Monte Stella non è una novità, sono almeno otto anni che si è consolidata anche di giorno, è diventata prepotente e invasiva fino a creare un fenomeno chiamato jogging love, il cliente corre e poi trova quel che cerca a pagamento. Ma come diceva Totò, noi che abbiamo fatto il militare a Cuneo, non ci stupiamo di una certa intraprendenza, ci colpisce più la disattenzione, e visto che la periferia va risanata sappiamo che se si vuole liberare una zona dal mercato del sesso bisogna far girare un po’ di macchine di polizia e carabinieri. Le belle di giorno, dell’Est e dell’Ovest, si allontanano così, con un po’ di retate e controlli su sfruttatori e clienti.