Corriere della Sera (Milano)

Eva Riccobono si aggira in piscina

Uno spettacolo itinerante ai Bagni Misteriosi

- Daniela Zacconi

Libertà e leggerezza: sono i due confini del nuovo progetto di Andrée Ruth Shammah che prende vita da stasera nei nuovi spazi della Palazzina dei Bagni Misteriosi. Un tempo sede degli spogliatoi e dei locali di servizio del Centro balneare Caimi, la Palazzina diventa così — in una fase ancora semicantie­ristica che ne esalta però il fascino — la cornice di «Stasera si può entrare, fuori», percorso suggestivo alla scoperta di un luogo e insieme viaggio introspett­ivo che ha per protagonis­ta Eva Riccobono, circondata da attori, musicisti, danzatori e performer (fra gli altri Vanessa Korn, Lorenzo Vitalone, Pietro Pirelli, Pilar Bravo, Alessandra Amicarelli, Elena Cerruto, Isa Traversi, Michele Tadini). «Dopo “Open day de La Pinède” che chiudeva il workshop “Impression­i di follia”, con Eva ci era rimasta la voglia di ripercorre­re la strada dell’improvvisa­zione. Ho pensato di rifardistr­utta. lo alla Palazzina che è un luogo dove abitano le fragilità», racconta Shammah che leggerà un brano sulla morte di sua madre scritto dalla sorella Colette. «Con una libertà totale abbiamo preso vari testi inventati da me, presi da Jung, Caproni, Emily Dickinson e ho costruito un personaggi­o per Eva attorno a cui si muovono gli abitanti della Palazzina, persone che ho immaginato seguano laboratori di teatro, di canto, di musica… Sarà un percorso magico e vitale nel quale la creatività esplode!».

Intanto i lavori procedono per un futuro in cui la struttura ospiterà uno spazio espositivo, sedi per realtà produttive multidisci­plinari e appartamen­ti per artisti in residenza. «Quel che stiamo facendo è necessario — prosegue Shammah —. Un teatro con tante sale e produzioni non deve mai perdere l’accento sulla creatività. Qui c’è la possibilit­à di arrivare alle basi dell’inventiva in uno spazio libero, che non obbliga a definirsi». Guai però a domandare come si riesca a gestire un teatro come il Parenti e nuovi edifici. «Erano strutture che già c’erano: io ho voluto salvarle. Come per la piscina che stava morendo, era Siamo diventati un fatto eccezional­e perché in genere si usa il denaro pubblico per fatti privati e invece io ho usato il denaro privato per una struttura pubblica».

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Modella Eva Riccobono debutta a teatro con un testo di Andrée Shammah

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