Corriere della Sera (Milano)

Dopo Milano e la Birmania Ostello Bello apre a Como

Turismo

- Stefano Landi

C’era una volta l’America sul lago di Como. Ora, su quel ramo i ragazzi di Ostello Bello hanno scritto una nuova pagina del loro viaggio. Sulle rive amate da George Clooney e da manciate di divi di Hollywood, da pochi giorni ha aperto Ostello Bello Lake, prolunga in riva al lago di un posto che ha riscritto le regole dell’ospitalità milanese. Dove si va non solo per dormire, ma sempliceme­nte per incontrare qualcuno. «Perché se uno sconosciut­o ti parla in un hotel è un pazzo, qui il pazzo è chi non risponde. In Italia siamo abituati a dare per scontato il fascino dei nostri laghi, forse perché li abbiamo in casa. Abbiamo aperto qui perché ci sono 6 milioni di turisti soprattutt­o stranieri e mancava un posto con questo spirito. Como non è un appendice di Milano, ma il primo passo fuori dalla nostra città verso un’espansione nel resto d’Italia», racconta Carlo Dalla Chiesa, socio fondatore insieme a Nicola Specchio e Pietro Vecchi. Erano due villini di inizio ‘900. Ci abitavano un prete, un giornalist­a e un medico con la famiglia. Ci sono voluti due anni tra ristruttur­azione e scogli burocratic­i per recuperare gli spazi da 30 anni di disuso. Una settantina di posti letto con vista sul lago. Ma soprattutt­o, le palme e le amache in giardino. Orto e angolo barbecue. Chitarre e pianoforte. E quando ti dicono «sembra di essere a casa» vuol dire che è il progetto non ha tradito la filosofia delle origini: «Ci hanno accolto come se ci aspettasse­ro da una vita: abbiamo solo girato la chiave di un motore che già esisteva. Il nostro obiettivo è ricambiare con la città che ci ospita offrendo una sponda culturale e sociale per nuovi progetti», aggiunge Dalla Chiesa. È un viaggio lungo quello di Carlo e soci. Che oltre alle aperture di Milano e Como, conta tre ostelli sempre sold out in Birmania. Una scommessa imprendito­riale celebrata a dicembre anche dal sindaco Sala con la consegna della civica benemerenz­a durante la cerimonia degli Ambrogini. Oggi nella famiglia allargata di Ostello Bello lavorano oltre 200 persone, età media 25 anni, cresciuti profession­almente all’interno come in un vivaio: «Viviamo questa avventura come una sorpresa continua: volevamo fare l’ostello più bello di Milano e dal 2011 ci eleggono come primi in Italia. E nel 2017 Ostello Bello Grande ha ricevuto l’Oscar come migliore al mondo nella classifica di Hostel World».

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In riva al lago Ostello Bello a Como

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